Il secondo personaggio del periodo aureo della Lorena è il figlio di Leopold, Francesco III, che nel 1729 gli succedette alla testa dei Ducati.
Allevato alla Corte di Vienna (sopra Parte del Palazzo Imperiale), Francesco III si innamorò dell'Arciduchessa Maria-Teresa d'Asburgo (qui sotto), figlia dell'Imperatore Carlo VI, che sembrava prossimo a dare la benedizione per unire i due giovani. Al momento della morte del padre Francesco era a Vienna da ben 6 anni, la madre Elisabeth, figlia di Monsieur, fratello del Re Sole, impugnò il testamento del marito per imporre una reggenza nel ducato di Lorena sotto la propria egida sino al ritorno del figlio.
Il ritorno del figlio avvee solo in novembre 1729, e dovette affrontare una situazione difficile in quanto le casse del Ducato erano vuote e si esigevano gran lavori di ristrutturazione per il Palazzo. Francesco prese possesso del pianoterra del palazzo occupato prima da suo padre, che però gli sembravano scomode, preferendo farsi sistemare delle sale non di rappresentanza e più comode. Anche a Luneville c'era l'etichetta della levata dal letto al mattino e la camera di Leopold I conservava questa funzione cerimoniale, ma Francesco III di Lorena in realtà si sistemò in un piccolo appartamento terminato nel 1730 nell'Ala della cancelleria, che era più facile da riscaldare e che aveva una doppia apertura verso le aiuole di fiori. Il Duca partecipò ai lavori, imponendo dei rivestimenti in verde ed oro, in contrasto col rosso vermiglione del sopra camino: questa dissonanza richiama l'accento esotico dei decori coevi "alla cinese".
Elisabeth (qui sopra) a partire dal 1731 governa Luneville come reggente e mantiene una vita di Corte, assieme ai suoi figli Elisabeth-Therese, Anne-Charlotte e Charles-Alexandre e si prefigge di rimetter ordine alle finanze publiche malgestite dal suo defunto marito, informando suo figlio Francesco che da lontano, dall'Austria guarda gli affari lorenesi. Elisabetta conservò il suo gusto per gli spettacoli e chiese nel 1733 di costruire una vera sala dedicata agli spettacoli. Esattamente come a Versailles, fino a quel momento le rappresentazioni avevano luogo su delle scene improvvisate degli appartamenti, dell'Aranceto dal 1719. Ora Luneville possedeva il suo teatro ormai dove si trasportarono una parte dei decori immaginati da Bibiena per Nancy.
Ma la tranquillità di questa piccola Corte venne ben presto turbata. Infatti la prospettiva del matrimonio fra Francesco e Maria Teresa d'Austria, ereditiera del titolo Imperiale, non passò liscia, infatti a Versailles, i ministri di Luigi XV videro con occhio malevolo questa unione, che faceva pendere la Lorena nell'influenza imperiale.
Quando ci furono le trattative di Vienna nel 1735, essi posero così Francesco III di Lorena dinnanzi ad una scelta corneilliana: il giovane Duca avrebbe potuto sposare Maria Teresa solo se non rinunciava ai suoi diritti sui Ducati di Lorena e di Bar. Malgrado le sue perplessità e l'insistenza di sua madre affinchè non rinunciasse ai Ducati, la Duchessa Elisabeth-Charlotte d'Orleans, qui sotto, figlia di Monsieur, fratello del Re Sole, Francesco III finì per cedere i suoi Ducati nel 1736 e 1737. La primavera del 1737 vide la Lorena cambiare Duca, con la partenza in marzo della vedova di Leopold, che rappresentava la dinastia legittima.
Incapace di impedire al figlio di rinunciare al Ducato di Lorena in favore di Stanislas Leszczyński, Elisabetta Carlotta (qui sopra) si trasferì nel Castello d'Haroué nella vicina Commercy, che per lei fu trasformato in un principato sovrano da godersi durante i suoi anni di vedovanza.
Francesco viene indicato come Francesco III di Lorena, se visto come Duca di Lorena, ma anche come Francesco I, Imperatore del Sacro Romano Impero, marito di Maria Teresa d'Austria. Fra i due, si ricorda una diatriba sulla destinazione di una raccolta di arie di Farinelli a Sua Altezza....QUI La Lorena vide così l’arrivo qualche settimana più tardi di Stanislas Lezszynsky, Re detronizzato di Polonia e suocero di Luigi XV. Curioso destino quello di questo nuovo Duca, per il quale Luneville rappresentò un ritiro dorato dopo una gioventù avventurosa.
|