Aneddoti Handeliani

 

 

 

Uccelletti a teatro

 

 

 

L'opera RINALDO, che Handel diede alle scene il 24 febbraio 1711 al Queen’s Theatre di Haymarket, fu un autentico trionfo e fece sensazione, anche perché secondo le testimonianze del tempo, l'allestimento fu sfarzoso e inusuale: si pensi che nella scena sesta, nella lunga sinfonia introduttiva all'aria di Almirena, Augelletti, che cantate, venne liberato in sala uno stormo di passerotti, che svolazzando causarono non poco scompiglio, con Almirena che invitava i pennuti cinguettanti (in realtà erano i flauti dietro le quinte che li imitavano) e le brezze che mormoravano, a darle notizia del suo Rinaldo:  

Augelletti che cantate,
Zeffiretti che spirate
Aure dolci intorno a me,
il mio ben dite dov'è...

Il 5 marzo 1711, nel giornale londinese "Spectator", Addison, abile penna con una punta d'invidia, commentava così la vicenda:

« Mentre passeggiavo per le strade, circa due settimane fa vidi un tizio qualunque che recava sulla spalla una gabbia piena d'uccelletti; e mentre mi chiedevo tra me e me che uso ne avrebbe fatto, fortuna volle che s'imbattesse in lui una conoscenza che aveva la stessa curiosità. Chiedendogli costui che cosa avesse sulla spalla, gli disse che aveva comprato i passeri per l'opera.
"Passeri per l'opera", disse il suo amico, leccandosi i baffi, "che han da essere arrostiti?".
"No, no" replicò l'altro "devono entrare verso la fine del primo atto e volare nel palcoscenico".
Questo strano individuo risvegliò in me la curiosità al punto che immediatamente comprai il libretto dell'opera, e così appresi che i passeri dovevano far la parte di uccelli canori in un ameno boschetto; sebbene, investigando più da vicino, trovai che i passeri facevano al pubblico lo stesso tiro che sir Martin Marall faceva alla sua amata; poiché sebbene volassero dinanzi agli occhi di tutti, la musica proveniva da un concerto di flauti a becco collocati dietro la scena...
».

E aggiungeva che difficilmente la sala si sarebbe liberata da tanti passeri, i quali, durante gli altri spettacoli, avrebbero svolazzato nella camera di una donna o si sarebbero poggiati sul trono di un re o, ancor meno a proposito, avrebbero lasciato cadere qualche sgradito dono sulla testa degli ascoltatori.

Sullo stesso argomento un altro commentatore, Steele, osservava, sempre sullo Spectator, che nel teatro i passeri e i fringuelli, invece di eseguire la loro parte sugli alberi, volavano qua e là per la sala spegnendo i lumi.

Addison così continuava il suo salace pamphlet:

« E mentre facevo questa scoperta, dai discorsi dei due amici - solo dopo seppi che uno dei due era mister Haendel - scoprii che c'erano in pronto grandi progetti per il miglioramento dell'opera; che era stato proposto di buttar giù parte del muro, e di sorprendere gli spettatori con una compagnia di cento uomini a cavallo, e che c'era addirittura un piano per portare in teatro il New River, per impiegarlo in zampilli e giochi d'acqua.
Questo piano è stato però rimandato alla stagione estiva, allorché, si pensa il fresco proveniente dalle cascate possa essere più gradito. Frattanto, per trovare un impianto pur gradevole per la stagione invernale, l'opera RINALDO è riempita di tuoni e di lampi, d'illuminazioni e di fuochi artificiali, che gli spettatori possono contemplare senza buscarsi un raffreddore e neppure con il pericolo di prender fuoco, poiché vi sono parecchie macchine piene d'acqua pronte ad entrare in azione in un minuto, nel caso che capitasse qualche cosa di poco piacevole. Tuttavia siccome ho grande amicizia con il proprietario di questo teatro, spero che abbia avuto l'avvertenza di assicurare il suo edificio prima di farvi rappresentare quest'opera di quel Sassone
».

 

 

 

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A cura di Arsace e Rodrigo

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 17-10-21