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THE CHOICE OF HERCULES ebbe la prima
rappresentazione nel marzo del 1751. Essa reca il numero di catalogazione HWV 69,
e non va confusa con
l'oratorio HERCULES, che invece riporta il numero HWV 60. Come definire il
lavoro? Non è un'opera in inglese, non è una cantata (sebbene pare che Johann
Sebastian Bach ne abbia
scritta una con lo stesso titolo: "Hercules aus dem Scheidewege", che ne
trasferì la musica nell'Oratorio di Natale). c'è una convergenza di
consensi nel definirla Serenata Inglese.
Handel la definisce "A Musical Interlude", infatti la composizione fu inserita
fra i 2 atti di ALEXANDER'S FEAST. In questo senso, il lavoro può vedersi come un
Atto aggiuntivo dell'oratorio
ALEXANDER'S FEAST, THE POWER OF MUSIC, ed è in sostanza una allegoria, esattamente come IL TRIONFO DEL
TEMPO E DEL DISINGANNO e L'ALLEGRO; IL PENSEROSO E IL MODERATO.
La musica è in parte ripresa da quella che Handel aveva composto per
l'ALCESTE di Smollett, poi abbandonata. Naturalmente, il testo è differente da
Alceste: si tratta di un testo
moraleggiante dove Ercole si trova a dover prendere una decisione fra il
Piacere e la Virtù, che sono personaggi veri e propri all'interno del testo.
L'orchestrazione è ricchissima: alla consueta orchestrazione standard, sono
aggiunti flauti traversi, fagotti, corni e trombe. Da dire che non essendo
lunghissima, circa un'ora, i personaggi sono solo stilizzati, ma questo forse
solo a livello drammatico, musica e parti vocali hanno il DNA Handeliano, che
fanno raggiungere spesso l'estasi nell'ascolto.
Pare che il libretto del lavoro si sia chiarito esser tratto da Robert Lowth
(1710 - 1787), un ecclesiastico studioso della Bibbia e poeta: visto che nel
1751 Handel intratteneva molti rapporti con Morell, si pensa possa esser stato
lui a ricavarne il testo.
Ercole deve scegliere fra le seduzioni del Piacere e della Virtù: chiaramente,
e non poteva esser altrimenti, la Virtù alla fine ne esce vittoriosa, anche se
musicalmente non risulta più seducente delle altre divinità.
La prima parte di THE CHOICE OF HERCULES è impostata sul Piacere: la musica
assume una veste pastorale, con un susseguirsi, pacato lento, un po' in
sordina, con un crescendo, dove i flauti, i fagotti e corni danno una
colorazione alla musica incantatrice.
Le melodie associate al Piacere, sono calde, brillanti, e graziose,
sottintendendo un certo erotismo: la seconda fazione è caratterizzata da
melodie ben differenti, togliendo il colore che renda affascinante la musica
del Piacere:
Brani e commenti:
1 - Sinfonia 1.18
La nobile Ouverture in sinfonia era stata scritta in origine per rimarcare il
ritorno di Hercules dagli Inferi dove Alceste era stata imprigionata: come si
sono verificate trasposizioni del testo così per la musica: l'entrata in
fanfara per il giovane Hercules in questa nuova storia (rispetto quella in
Alceste).
2 - Accompagnato Piacere: See Hercules! how smiles yon myrtle plain 2.42
E' tra l'accompagnato e l'arioso: i fagotti, i flauti che spiccano
dall'omogeneo pastorale, i corni...tutti ad evocare un ambiente bucolico, da
favola, ma invece di incontrare che ne so dei cerbiatti, delle fate (come si
associa certe immagini del film Sogno di una notte di mezza Estate, THE FAIRY
QUEEN) si presenta il Piacere...
Si tratta di una sinfonia ariosa tratta, con ritmo opposto, da ALCESTE di
Handel, e qui sottolinea questa entrata del Piacere, caratterizzandolo già da
subito musicalmente.
3 - Aria Piacere: Come, Blooming boy 2.19
Questa è un adattamento di un coro che Handel aveva scritto per ALCESTE
4 - Aria Pleasure There the brisk sparkling nectar drain 2.36
Quest'aria invece è una nuova composizione esuberante caratterizzata da un
vasto uso di note ripetute persistenti e un paio di corni aggiunge la sua
ricchezza timbrica alla tessitura orchestrale.
5 - Solo e Coro Piacere: While for thy arms that beauty glows 2.36
6 - Recitativo Virtù: Away, mistaken wrecht, away! 0.30
7 - Aria Virtù: This manly youth's exalted mind 5.31
Questa aria Handel l'aveva scritta originariamente per ALCESTE, ma poi l'aveva
scartata, allora l'ha usata qui: il flauto traversiere solista spicca in questa
aria che era la base d'una canto del sonno. Il continuo è creato con organo e
con bassi d'archi, assente il cembalo.
8 - Recitativo Virtù: Rise, youth! 0.17
9 - Aria Virtù: Go, assert thy heav'nly race 2.52
E' musicalmente identica ad un canto per una sirena.
10 - Recitativo Virtù: Ine peace, in war 0.18
11- Solo e Coro Virtù: So shalt thou gain immortal praise 1.46
Qui si sottolinea come, dopo l'esortazione ad affrontare ogni pericolo con
arditezza, perseguendo in pace e in guerra il bene della propria nazione,
pronti sempre a denudare il petto facendo colare il proprio sangue generoso per
perseguire questi alti obiettivi, "Così la tua gloria sarà eterna", ed
intervengono le trombe a sottolineare l'arrivo di una gloria futura, poichè il
nome di Hercules sarà affisso fra quello degli Dei.
12 - Recitativo Piacere: Hearst thou, what dangers 0.27
13 - Solo e Coro Piacere: Turn Thee, youth, to joy and love 2.32
E' una affascinante aria seguita da coro in ritmo di gavotta: la soluzione
melodica viene presto ripresa all'interno del coro incluso nella traccia, che
si interseca con l'aria del Piacere "Why, ah why this fond delay?" dove il
Piacere assume la veste di primo cantore: è un alternarsi fra solista e coro.
14 - Recitativo Piacere/Hercules: Shorth is my way, fair, easy, smooth and
plain 0.39
15 - Aria Hercules: Yet, can I hear that dulcet lay 4.19
E' il momento in cui Hercules deve dire qualcosa: è una melodia di respiro, che
permette anche messe di voce, pacati svolazzi sulla partitura, caratterizzata
da un andamento lento: certamente non lasciano presagire una risoluzione di
Hercules verso la Virtù, dal momento che la melodia sottende un sottile
languore sensuale: Hercules resiste alle lusighe della Dea Piacere, ma si
domanda quanto può resistere a questa tentazione.
16 - Aria Un servente del Piacere: Enjoy the sweet Elysian grove 2.18
In ritmo andante deciso, un tenore presenta ad Hercules le bellezze del Piacere
nei Campi Elisi.
17 - Recitativo Hercules: Oh! Whither, reason, dos thou fly? 0.15
18 - Trio Hercules/Piacere/Virtù: Where shall I go? 1.47
Si raggruppano i tre personaggi in trio: Hercules continua a proferire la
frase, "Dove andrò?" mentre le 2 Deità supplicano, contrapponendosi, per
portarselo dalla loro parte.
19 - Recitativo Virtù: Mount, Mount the steep ascent 0.40
20 - Aria Virtù: Mount, mount the steep ascent 1.02
21 - Coro: Arise! mount the steep ascent 2.08
Dopo che la Virtù indica ad Hercules di assecondare la sua "nascita divina" di
"innalzarsi dalla terra immortale": Hercules è d'origine divina: è figlio di
Giove, e quindi ha titolo per poter entrare nell'Olimpo che può ben diventare
la sua dimora: questo coro di una irruenza e tumultuosità forte, rafforza le
indicazioni della Virtù: vertigini e scrosci di note cembalistiche, turbinii
strumentali, le trombe appaiono, donando la caratterizzazione al pezzo di
brillante, brioso, vigoroso, energico, imponente, e divino.
22 - Recitativo Hercules: The sounds breathe fire celestial 0.15
Hercules risponde a questi canti risuonanti d'un fuoco, di una vis celestiale
con l'aria seguente
23 - Aria Hercules: Lead, goddess, lead the way 4.49
Assume aspetti di aria Eroica e nella sua armoniosità, sfoggia anche le
caratteristiche di aria teatrale: il da capo; infatti sebbene Hercules si
sottomette alla sua predestinazione, non perde il suo carattere eroico: pare
però che si possa scorgere in questa aria una lieve differenza di intonazione
concretizzazione forse di una remora insita in Hercules poichè il conflitto non
è ancora del tutto risolto: Il Piacere regna sovrano l'intera composizione e
quindi può risultare non convincente una scelta libera di Hercules.
24 - Coro: Virtue will place thee in that blest abode 4.23
Questo pezzo è una ulteriore bomba Handeliana: è proprio un vero coro di
proporzioni Oratoriali. Scaturisce un potere travolgente, e la sua fredda
violenza sono un brillante colpo di fantasia, che però va a cozzare con
l'intero lavoro: insomma per il contesto del lavoro sembra non adatto: è troppo
ingente, sembra estraneo alla trama, perchè contrasta molto con l'aurea
bucolica e leggera: tuttavia a mio avviso visto che Hercules è predestinato per
la sua nascita a seguire la via divina, e sceglie La Virtù, e non il piacere,
che è caratterizzato con melodie proprio bucolico-sensuali, una risoluzione,
anche un po' truce per questo coro, è molto intivata, dal momento che si
sottolinea il distacco, e il rigetto della vanità dei piaceri: Il coro si apre
con un vigore, un rigore, il tutto con una evidenziazione tematica che ti si
stampa per sempre nella mente e nell'anima: "Virtù ti porrà in questa dimora
benedetta": infiorettature di 2 oboi seguono il vigoroso incipit: Handel cambiò
il pezzo modificandolo da una tonalità maggiore in una minore, conferendo una
intensità ulteriormente cupa al pezzo: dopo questo primo pezzo del coro, che si
conclude con un fermarsi di note e voci nelle parole "blest abode", Handel
chiude con una grandiosa doppia fuga. Il tema molto minaccioso del
ritornello, che è sempre presente, che gli strumenti ripropongono con una
ostinazione rimbombando implacabilmente, sottolineano quasi "un martirio", no,
meglio "un sacrificio" dovuto in fondo di Ercole che si eleva nelle sfere
divine, ma a scapito del Piacere, che assume connotazioni sostanziali e
musicali più bucolico/pastorali/sensuali, e quindi più terrene.
Alcuni hanno notato in questo coro quasi una seccatura di Handel per il fatto
che la partita fosse stata vinta dalla Virtù, e questa sua indisposizione si è
concretizzata in questa musica rabbiosa, rievocando quasi i tuoni degni del
Geova dei tempi andati: comunque sia c'è un generale orientamento a considerare
questo coro un anthems quasi a se stante per la grandiosità del pezzo: è come
se avesse una autonomia dal resto della composizione.
Dove si può reperire questa composizione di Handel?
Ecco gli estremi: esistono 2 cd
1 - DIE WALH DES HERACLES
(The Chioce of Hercules)
dir.
Max Pommer
Edito: CAPRICCIO digital
N° catalogazione: 10 019
2 -
THE CHOICE OF HERCULES
The King's Consort
dir. Robert King
Edito: Hyperion
N° catalogazione: CDA 67298
Questa è una versione più
recente, con il controtenore Robin Balze, e dura 65.32 minuti, poichè
comprende anche una registrazione rara del dott.
Maurice Green: "Hearken unto me, Ye
Holy Children".
A cura di
Arsace
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