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Si
ringrazia infinitamente Paola
Nicoli Aldini
per la concessione
in esclusiva di questa ouverture
finalmente per strumento cembalo per GFHbaroque,
quale terzo elemento accanto a
handelforever.com e handelforever.com
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SEMELE
ha avuto la sua prima rappresentazione il 10 Febbraio
1744 al Covent Garden. Questa pagina dal genuino
sapore pagano venne alla luce, subito dopo un attacco
di paresi che colpì Handel alla fine della stagione
del 1743.
SEMELE fu scritta fra il 3 giugno e il 4 Luglio del
1743, pochi mesi dunque quindi prima del DETTINGEN
ANTHEM e del DETTINGEN TE DEUM.
La
battaglia di Dettingen nella quale Giorgio II, Re
d'Inghilterra guidò il suo esercito alla vittoria, si
svolse il 27 giugno.
Handel doveva celebrare adeguatamente la vittoria del
sovrano, ed ecco che compose quel grande TE DEUM di
DETTINGEN che compose nelle ultime 2 settimane di
Luglio del 1743 e che poi nelle manifestazioni
pubbliche di stato andò a sostituire definitivamente
il TE DEUM di Purcell, dato che fece scalpore il suo
fragore marziale e piacque a tutti.
Handel comunque sebbene provato dalla paralisi riuscì
a trovare la forza non solo di comporre SEMELE, ma
anche fra l'agosto e il settembre del 1743 pure il
JOSEPH AND HIS BRETHREN. Questo solo per capire in che
contesto Handel ha composto SEMELE, e la forza
intrinseca del suo carattere.
SEMELE è classificato come oratorio; secondo
Mainwaring nel 1760 è "un'opera inglese, ma è
definito oratorio e come tale è eseguito".
Alcuni
lo hanno definito un Musical drama, esattamente
come HERCULES.
Il libretto ha un titolo curioso:
"La storia di
Semele. Come eseguita al
Teatro Reale del Covent Garden. Adattamento da Semele
di William Congreve, messo in musica da Mr. George
Frederick Handel. MDCCXLIV".
Il carattere profano
di SEMELE escludeva la definizione di Oratorio, ma
inoltre il suo carattere oratoriale non consentiva
l'uso del termine "opera".
Il fatto è che il suo carattere specifico non
prevedeva la possibilità di
rappresentarlo in scena, ossia su un palcoscenico
teatrale, poichè il libretto mancava di vigore
drammatico.
Tuttavia Handel con alcune variazioni riuscì a farne
un oratorio.
Ma allora SEMELE cos'è un'opera o un oratorio? è una
via di mezzo, nel senso che pur definendosi oratorio
ha elementi operistici all'interno.
I numerosi
recitativi accompagnati sono intensamente drammatici e
spesso pure descrittivi: gli ensembles, tra i quali un
quartetto insolito e ci si riferisce a "Why
dost thou thus untimely grieve"
dove Cadmo, il padre di Semele e Ino e Athamas che
precede uno dei cori più furiosi di Handel a tempesta
"Avert
these omens",
ma poi non scordiamo anche la presenza di duetti,
l'uso quasi esclusivo dell'aria col da capo
addirittura nei cori e la presenza di elementi
dell'opera veneziana e francese: per cui tutto questo
differenzia SEMELE dall'oratorio e l'avvicina
all'opera teatrale.
Una delle cose che si deve sottolineare parlando di
SEMELE è che Handel con questa composizione rivela di
conoscere perfettamente il teatro lirico inglese e che
seppe ricavarne il massimo, riuscendo a fondere con
grande abilità le tradizioni del masque e della
semi-opera inglese con quelle dell'opera italiana.
SEMELE comunque restò nell'ombra anche perchè in
seguito alcuni revisori inglesi ritennero di dover
stemperare l'ardore amoroso cancellando o cambiando
alcune parti: per cui SEMELE ha dovuto sopportare i
pregiudizi della cultura borghese insensibile alle
qualità di questa tragedia d'amore.
Prima di raccontare un po' più in dettaglio le arie e
i poderosi cori che
sono inclusi in SEMELE, ci sono alcune cose da dire sulla
musica.
L'organico prevede l'impiego di oboi, fagotti, corni,
trombe, timpani, violini, viole, violoncelli organo e
cembalo naturalmente.
Il numero di Catalogazione di SEMELE nella produzione
Handeliana è HWV 58.
Handel caratterizza i personaggi anche con particolari
tecniche sonore: per esempio Giunone, è caratterizzata
da toni bruschi e veementi, in netto contrasto con
quelli di Semele o di Giove: Giunone è gelosa, è
arrabbiata per l'affronto che Giove nuovamente le fa e
per di più con una mortale: è corrucciata, è
impetuosa, è rovinosa nello slancio vendicativo,
addirittura nella terza parte ha un'aria dove si
compiace della sua vendetta che porterà alla morte
Semele.
Scena 6 del 3° ATTO di SEMELE
Aria di Giunone sola.
"Above measure
Is the pleasure
Which my revenge supplies!
Love's a bubble
gain'd with trouble
and in possessing dies.
With what joy shall I mount to my heav'n again,
at once from my rival and jealousy freed!
The sweets of revenge make it worth while to reign
And heav'n will hereafter be heav,n indeed.
Above measure, etc."
Il Sonno invece è caratterizzato con pitture musicali
che si potrebbero dire di torpida grevità: infatti la
musica che caratterizza la sua presentazione al
pubblico è incorporata in una sinfonia cupa,
sommessa, dove fagotti, violoncelli e contrabbassi
sono padroni dello spazio sonoro: rappresentano la
quiete del dio Sonno, ma è fortissimo poi l'impatto
furioso che spezza questa onirica musica: 2 furie (Giunone e
Iris) entrano nella grotta dove il Sonno
nel suo letto e in penombra dorme.
Il risveglio è poi lento e
pacato, e niente di meglio può caratterizzare il
Sonno se non una voce profonda di basso.
Da dove deriva il libretto?
Il testo era stato
fatto da William Congreve che aveva definito, come si
diceva, la storia di Semele un'opera dove non c'era
nulla di biblico o di sacro ma solo una trama
formalmente e contenutisticamente profana.
Siamo nel 1706, ben dunque 37 anni prima che Handel
potesse musicare questo libreto poi anche variato, il
Congreve aveva steso il testo per il compositore John
Eccles, prendendo spunto dalle Metamorfosi di Ovidio
il quale a sua volta aveva saputo del mito di Semele
da una leggenda greca inserita in un dramma di
Euripide.
Lo stesso Congreve - già prima di Handel - però
effettuò qualche modifica alla storia riportata da
Ovidio: Congreve dice:
"Dopo la liason di Giove con Europa, figlia di
Agenore, Re di Fenicia, egli muove di nuovo all'ira
Giunone con una nuova relazione nella stessa famiglia:
vale a dire con Semele, nipote di Europa...
[...]
questa favola è narrata in Ovidio "Metamorfosi I
e III".
Tuttavia Congreve chiede la licenza di
poter sostituire alla vecchia nutrice, il cui aspetto
Giunone assume in Ovidio, la sorella di Semele, Ino, a
motivo dell'importanza del personaggio, che è pure
citato da Ovidio.
Il ruolo poi di Ino nel libretto ulteriormente variato
da Handel permette meglio che quello di una vecchia
nutrice di intricare la vicenda: Ino infatti spasima
per il promesso sposo di Semele, Athamas, ed inoltre
è molto legata alla sorella, ecco dunque un contrasto
interno del frustrato personaggio di Ino.
Inoltre Ino
è giovane, ossia non una vecchia, per cui quando
Giunone si impossessa di lei, può benissimo esser
rivale di Semele per il cuore di Giove ed inoltre in
questo modo riesce maggiormente ad accattivarsi la
confidenza della sorella (una sorella mi sembra più
vicina che una nutrice alle confidenze di una vecchia
nutrice) nel momento in cui essa è nella dimora
presso il monte Citerone.
Ouverture
Scena Prima
Nel
Tempio di Giunone si è appena concluso un sacrificio
gradito alla dea.
Il Sacerdote ed il Coro esultano. Cadmo, re di Tebe,
cerca di convincere la figlia Semele a sposare
Atamante, principe di Beozia, il quale unisce la
propria preghiere del re.
Semele implora Giove, suo amante segreto, e teme l'ira
sia del dio sia quella del padre.
Semele dopo un recitativo lamenta la sua misera sorte
in un'aria.
Atamante scambia la commozione di Semele in una
manifestazione di amore nei suoi confronti e invita
Imene ad accendere per lui la torcia nuziale.
Ino, altra figlia di Cadmo e quindi sorella di Semele,
è innamorata di Atamante che, con Cadmo e Semele,
cercano di darsi una ragione del comportamento di Ino.
Un tuono lontano, e il fuoco si spegne sull'altare: è
Giove che respinge il sacrificio parte un coro a
Tempesta dove il suono del cembalo sembra imitare i
possenti scrosci di pioggia e i timpani i tuoni più
furibondi (è il coro Avert Omens). Alternativamente,
il fuoco si riaccende e spegne ancora.
Ma dopo l'ultima implorazione di Semele, scoppia
nuovamente il tuono e l'altare sprofonda. Tutti
fuggono atterriti.
Scena Seconda
Ino e Atamante (in una serie di recitativi e arie, con
un duetto conclusivo) giocano a non comprendersi in un
alternarsi di rimproveri, rampogne e autoaccuse.
Scena Terza
Giunge Cadmo che, in un concitato recitativo, racconta
ad Atamante come un'aquila gigantesca abbia rapito
Semele portandola via con sé.
Scena Quarta
Il coro di sacerdoti porta l'annuncio che Giove si è
placato, e poi intona canti gioiosi. Semele esalta le
intime ed infinite gioie del suo incontro con Giove (è
l'aria "Endless Pleasure, endless love" che
poi sfocia in un Coro).
Sinfonia
Scena
Prima
Un'amena
contrada.
Giunone raggiunge Iride, che era stata da lei inviata
in cerca della dimora di Semele, di cui la dea è
gelosa: Semele abita sul monte Citerone.
Giunone esprime con violenza l'odio contro Semele e il
suo desiderio di vendicarsi; invano Iride le rammenta
le difficoltà di raggiungere la dimora di Semele.
Giunone espone il suo piano: chiederà l'aiuto al dio
Sonno che addormenterà i draghi, custodi di Semele.
Scena
Seconda
Appartamento di Semele. Cupido invita gli Zefiri a
confortare Semele, la quale lamenta l'assenza di
Giove.
Scena
Terza
Arriva Giove, accolto dai blandi rimproveri di Semele,
ma Giove la rassicura, poi proclama: «Amore ed io
siamo uno».
Anche Semele dichiara la sua "unità" con
Amore; poi gli Zefiri in coro esaltano il dio.
Giove scorge in Semele un velo di mestizia e le chiede
ragione. La fanciulla è triste perché è mortale e
si sente molto inferiore al dio. Giove però dentro si
sé si ripromette di rifiutarle l'immortalità e vuole
distrarla da quel pensiero.
Il dio promette a Semele di portarle la sorella Ino
perché possa tenerle compagnia in quel luogo
paradisiaco.
Scena Quarta
Semele abbraccia Ino, la quale descrive la rapidità
del suo volo per raggiungere la sorella.
Ino esprime l'incanto del luogo dove è venuta a
trovarsi e, insieme a Semele, invita il coro di ninfe
e amanti a levare un canto.
Scena prima
La
caverna del Sonno, descritta anche musicalmente con
una sinfonia.
Compaiono Giunone e Iride, che invitano il Sonno a
destarsi. Il Sonno si sveglia a malincuore, ma poi si
riaddormenta.
Giunone, per convincere il Sonno, gli promette che
potrà incontrare la sua amata Pasitea. Il Sonno
acconsente. Giunone chiede al Sonno di addormentare
Giove e di ordinare poi a Morfeo di assumere le
sembianze di Semele e di eccitare il dio ad un
incontro con la fanciulla.
Giunone, a sua volta, assumerà l'aspetto di Ino.
Scena Seconda
Appartamento di Semele. Semele è tormentata e insonne
Scena Terza
Entra Giunone, con le sembianze di Ino, e porge uno
specchio a Semele; poi la lusinga esaltandone la
divina bellezza e suggerendole di chiedere a Giove di
renderla immortale. Quindi Giunone prosegue istigando
Semele a chiedere a Giove, dopo averlo fatto giurare,
di poterlo ammirare in tutta la sua potenza divina
(cosa che non è reggibile dai mortali, che cadrebbero
esanimi in simil contemplazione).
Semele ringrazia Giunone (che però lei crede la
sorella Ino) per il buon consiglio (poichè crede che
Giove per salvarla la renderà immortale, ma non sa
che Giove è legato da una promessa di non creare
altri immortali). Sta per arrivare Giove, e Giunone
s'allontana rapidamente.
Scena
Quarta
Giove entra, vuole abbracciare Semele però si ritrae.
Semele rivela a Giove la causa della sua tristezza.
Giove promette di esaudire ogni desiderio della
fanciulla e giura solennemente per le acque dello
Stige.
Semele chiede allora a Giove di poterlo ammirare in
tutta la sua gloria divina.
Invano Giove la prega di ripensarci: Semele ormai è
decisa.
Scena Quinta
Giove resta pensieroso e abbattuto: anche se userà il
suo fulmine più lieve, Semele morirà.
Scena Sesta
Giunone
gode della sua vendetta.
Scena Settima
Semele attende la visita del Dio, che infatti scende
nella sua vera figura; Semele muore consumata nel
recitativo
accompagnato e struggente
"Ah me! too late I now repent,
my pride and impious vanity.
He comes! far off his lightning scorch me,
Ah! I feel my life consuming:
I burn, I burn, I faint, for pity I implore.
O help o help! I can no more!"
e muore
Scena Ottava
Ino e i sacerdoti commentano il terribile evento.
Ino narra che il dio Ermete in una visione le ha
comunicato la sorte di Semele e le ha ordinato di
sposare Atamante.
Cadmo e Atamante accettano il volere del Dio
Scena Nona e ultima
In una nube lucente appare Apollo sul suo Carro
Solare: egli promette che dalle ceneri di Semele
nascerà un dio (Bacco).
Il coro conclude con liete speranze per il futuro.
Si
noti che alcune incisioni del Musical Drama SEMELE -
come la versione dell'ERATO diretta da J.E.
Gardiner - non sono esaustive, nel senso che mancano
alcune arie e brani: per esempio, nel caso citato, è del tutto assente
l'aria di Athamas (o Atamante tradotto in italiano)
che si trova situata nel Primo Atto, scena 1:
Athamas
"See, she blushing turns her eyes;
See, with sighs her bosom painting!
If from love those sighs arise,
Nothing to my bliss is wainting.!
E mancano pure 2 recitativi che incorniciano
quest'aria.
Il fatto è che bisogna rassegnarsi a non avere incise
in cd tutte le possibili variazioni di Handel: infatti
molto spesso egli operava dei tagli, delle aggiunte,
delle variazioni su una composizione sia essa
operistica che oratoriale.
A questo fatto si aggiunga anche che oggi alcuni
direttori operano dei tagli, ma ciò risponde ad una
discrezionalità loro: il risultato comunque per
entrambe queste circostanze è che difficilmente con
un solo cofanetto possa avere tutte le variazioni e i
cambiamenti che Handel aveva fatto sopra una sua
composizione.
A dire il vero però qualche direttore inserisce
alcune (o tutte?) le arie aggiunte, variate, o tolte
nell'incisione cd: per esempio Nicholas McGegan in
occasione della sua incisione per la Harmonia Mundi,
pone in appendice del JUDAS MACCABEUS, arie,
recitativi e cori che Handel aveva tolto o inserito in
quella o quell'altra esecuzione sempre dello stesso
oratorio.
Il
libretto di Semele
Il
libretto in italiano
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Arsace
da Versailles - Faustina da Versailles
Il
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