Il Duca di Chandos e la sua
famiglia (Sir Godfrey Kneller)
Handel dal 1717, e per qualche anno, fu al
servizio di James Brydges, conte di Carnarvon, e dal
1719, primo Duca di Chandos.
"Nessuno nobile in Inghilterra e molti pochi altri in Europa conducono un
tenore di vita di un splendore, di un magnificenza e di una nobiltà pari a
quello del duca di Chandos", scrisse Daniel Defoe nel 1725 nel suo Périple
travers toute l'Ile de Grande-Bretagne.
Il duca, che aveva fatto fortuna come tesoriere dell'esercito inglese in
forza all'estero durante la guerra di successione spagnola, che scosse
l'Europa durante il primo decennio del diciottesimo secolo, si fece
costruire un grande castello di Cannons, vicino Edgware, a nord-ovest di
Londra, in un stile palladiano stravagante. Durante il suo periodo di
splendore, Cannons somigliò al tipo di corte principesca abbastanza
diffusa in Germania e in Italia ma non in Inghilterra. L'ostentazione di
Brydges destò perplessità, mischiata a sarcasmo per il rapido
arricchimento del duca.
Alexander Pope menziona nella sua Epistle to the Earl of Burlington:
"Passiamo la giornata alla Villa di Timone [Cannons], dove tutti
esclamano: "Quanto denaro gettato dalla finestra!".
Brydges aveva al suo servizio una formazione musicale, "Cannons
Concert" diretta dal compositore
Pepusch, con un piccolo coro di uomini e
di ragazzi accompagnati da una orchestra comprendente uno o due strumenti
a vento, un piccolo gruppo di archi e il continuo. Un buon numero di
strumentisti doveva però adempiere anche ad alcuni compiti domestici: il
clavicembalista, per esempio, era anche un paggio; un altro esecutore fu
raccomandato caldamente perché "rade molto bene e domina in maniera
eccellente il violino e tutte le lingue necessarie".
Nessuno sa esattamente quanto tempo Handel rimase al servizio del duca, né
quale era la natura delle sue funzioni; sembra comunque che fosse
compositore residente tra gli inizi d'agosto 1717 e la fine dell'anno
seguente. Durante questo periodo, che divise forse tra Cannons e la dimora
londinese del suo protettore, Handel finì due composizioni drammatiche,
Acis e Galatea ed Esther, nella sua prima versione chiamata
Haman and
Mordecai, il Chandos Te Deum, HWV 281 e gli undici
Chandos Anthems.
A cura di Rodrigo