La Camera del Re

Questa Sala fa parte di quella sezione del Primo Piano della Reggia di Versailles che viene denominata "L'Appartamento del Re": tale sezione è formata da 5 sale, che sono:

La Sala delle Guardie del Re - La Sala del Grand Couvert - L'Anticamera Occhio di Bue - La Camera da letto del Re - Gabinetto del Consiglio.

Questa Camera si trova la centro del Palazzo Reale di Versailles, che costituiva il salone del Vecchio Castello, e che solo nel 1701 fu adibita alla funzione di letto-parata di Luigi XIV°. Il centro del Palazzo, luogo fulcro di tutto il Regno, che ruotava attorno, proprio come i pianeti al Sole.

Era un antico Salone comune al Re ed alla Regina, costruito nel 1668, e dopo ma morte nel 1683 della Regina Maria Teresa, fu "Salone della vestizione del Re"

Nel 1701, in occasione anche della sistemazione definitiva del Salone accanto "Occhio di Bue" che prese le dimensioni che si possono vedere ancor oggi, la Sala fu trasformata definitivamente in Camera da letto di parata. 

Dal 1701 sino al termine dell'Ancien Régime, la Camera fu il centro della vita della Corte, dove ogni mattina aveva luogo la cerimonia del "Lever du Roi" (Alzata del Re), come quella del "Coucher du Roi"

I Familiari ed i cortigiani attendevano di esservi ammessi nell'attiguo Salone Occhio di Bue, stanza che deve il suo nome alla finestra ovale aperta nel grande fregio di stucco dorato, alla base del soffitto. 

Queste cerimonie rimasero sempre in questa stanza, anche dopo il 1737, quando Luigi XV° decise di avere una camera da letto a nord del Cortile di Marmo.

Visuale dalla finestra centrale della Camera del Re del Primo Piano della Reggia di Versailles. Si nota la statua di Luigi XIV°: dal 2009 essa è stata spostata più avanti nella Piazza d'armi essendo stata ripristinata La Cancellata che il 5 Ottobre 1789 era stata distrutta dai rivoluzionari venuti da Parigi.

Visuale attuale (2009) da finestra della Camera del Re

Vista dal Cortile di marmo: al primo piano, le tre finestre centrali corrispondono alla stanza da letto del Re

La decorazione della stanza rivela una evoluzione di stile, segnando, con il sobrio fregio dorato sul fondo bianco del soffitto e le eleganti Boiseries in bianco ed oro, il passaggio del fasto barocco alla leggiadra ornamentazione settecentesca.

Questa ornamentazione è rimasta sostanzialmente quella dell'antico salone con i suoi pilastri, le pitture di Van Dyck, Caracciolo e Domenichino situati al di spora delle porte, i lavori di Valentin de Boulogne e Lanfranco negli scomparti dell'attico che sorregge il soffitto a forma di cupola. 

Il soffitto non venne decorato se non nel XIX° secolo ponendo un'opera del Veronese.

L'alcova, al di sopra del quale è posto un altorilievo di Nicolas Coustou, che rappresenta la Francia che veglia sul sonno del Re, è divisa dal resto della stanza da una balaustra dorata. Nel 1701, nel muro separatore della Galleria degli Specchi furono eliminate le aperture per dare spazio a questa alcova: sotto il Regno di Luigi XIV° c'era un camino. I due camini che si vedono tutt'oggi, in marmo blu turchino, furono posti nel 1761.

Il letto, ricostruito sul modello originale, ha cortine di broccato d'oro e d'argento. 

La mobilia che si può ammirare tutt'oggi, che comprende un letto, due poltrone, 12 seggiolini pieghevoli, è il risultato di una ricostruzione in funzione degli inventari che esistevano nell'estate dal 1723 al 1785. 

Giacchè il broccato della stanza non è stato ritrovato, è stato ritessuto partendo dal modello di alcuni campioni che si sono conservati fino in epoca attuale. Sono broccati utilizzati per la Camera di Maria Antonietta in inverno, ma anteriori al periodo in cui essa regnò a Versailles. Ci sono voluti 20 anni di paziente lavoro per tessere questo broccato, "ricamato a varie riprese con seta ed oro". Tale broccato è molto simile a quello consegnato da Lallié per il Re Luigi XV. Secondo l'usanza del tempo, il broccato utilizzato sotto il Regno di Luigi XIV° fu consegnato al Primo Gentiluomo della Camera, dopo la dipartita del sovrano. 

Maria Maddalena in Estasi ai piedi della Croce

 Guido Reni

Santa Cecilia

Domenichino

Dopo il restauro in tempi moderni della Camera del Re, oggi si può ben dire che sia tornata agli splendori originali del tempo, quando rappresentava il "Santuario della Monarchia di Diritto Divino".

A cura di

Arsace da Versailles