Il processo evolutivo della musica da tasto dal periodo di Luigi XV a Luigi XVI Vari sono gli eventi che hanno contribuito al mutamento della musica da tasto nel periodo che abbraccia l'ultimi anni del regno di Luigi XV e i decenni successivi sotto il regno di Luigi XVI: - la pubblicazione da parte di Mr Venier di XX sonate per cembalo, di vari autori, fra cui Galuppi, Merola, Tasso, Benedetto Marcello, Alberti, e Scarlatti (c.1754); - le esecuzioni delle composizioni dei sinfonisti di Manheimm (e non dimenticate Henri Rigel che ne assorbì lo stile), - la presenza di musicisti emigrati provenienti da territori tedeschi.
(25 Febbraio 1727 – 2 Febbraio 1789)
A. L. Couperin, appartenente alla grande dinastia dei Couperin, vive intensamente, non solo questa fase di mutamento musicale, ma anche di cambiamento della modalità di costruzione degli strumenti da tasto, non senza dimenticare il suo legame di parentela con il costruttore P. Taskin. Il brano l'Affligée rappresenta un dualismo stilistico tra école dei Clavicinistes e il nuovo stile, che stava già emergendo: l'insolita tonalità (mai usata dai Clavicinistes) in si bemolle minore, i contrasti dinamici all'interno del brano, le tensioni armoniche nella progressione del brano, testimoniano tutte assieme lo sforzo teso ad "innovare" lo stile cembalistico francese, ormai relegato agli schemi dei modelli di F. Couperin e Rameau. Questo stile "innovativo" definiamolo con una certa "sensiblerie", trova la sua piena espressione nei Pieces de clavecin en sonates (1765) e nei magnifici Quatuors à deux clavecins (1773).
Il costruttore P.Taskin, imparentato con A. L. Couperin si accorse pienamente dell'evoluzione della musica da tasto di quel periodo, tanto è vero che nel 1769 crea nel cembalo il registro del "peau de buffle" e successivamente, nel ravalment degli antichi strumenti, aggiunse "les genouillers" per creare quell' effetto di crescendo e diminuendo tanto in voga in quel momento: ne è la prova lo strumento Ruckers -Taskin.
J. G. Eckard, trapiantato a Parigi già dalle fine degli 50 del 1700, è stato uno dei più grandi innovatori della musica da tasto. Le "Six sonates pour le clavecin" sono il riflesso di una nuova espressività verso la musica da tasto: la meticolosità nell'indicare gli effetti dinamici, la sintesi tra empfindsam di C. Ph. E. Bach, le sonate di Scarlatti (che iniziarono a diffondersi a Parigi), segnano proprio la nuova era nella musica da tasto a Parigi.
da Six sonates pour le clavecin... Ier
oeuvre.
Gravé par P. Petit - Paris : l'auteur, [1763]
Schobert, Eckard, Raupach hanno rappresentato una meteora nel panorama musicale parigino. J.Schobert, trapiantato a Parigi, è stato il pionere del empfindsam style. Le sue composizioni sono munite di una poetica e di una espressività mai ravvisata prima. La sintesi tra stile veneziano (Galuppi, Alberti) da una parte e il retaggio in fermento da tempo nei territori tedeschi, ha lasciato una traccia indelebile. Si pensi alla notevole influenza che subì il giovane Mozart: i primi concerti per pianoforte...
Six Sonates pour le clavecin... Oeuvre
XIV.
Gravée par Melle Vendôme et le Sr Moria. Les parties d'accompagnements sont ad libitum. Paris : l'auteur ; Lyon : Castaud, [1766]
(12 gennaio 1715 – 15 luglio, 1789)
Jacques Duphly, considerato dallo stesso Taskin uno dei migliori professori di clavicembalo del periodo, recepisce le "mode musicali" del momento. Se nel Secondo Libro dei Pieces de Clavecin l'influenza Scarlattiana è ben evidente nei brani di Duplhly (vedesi La Lalare, La Cazamajor, La Damazy), nel 4 Libro dei Pieces de Clavecin si assiste alla compresenza di stili appartenenti a varie forme musicali: la De Sartine, La de Juignè, La de Vaucason appartengono allo stile facile e in voga del momento. Con La de Pothouin, Duphly ci lascia il suo ultimo canto del cigno, consapevole ormai della fine dell'era dei Clavicinistes.
Recueil de pièces de clavecin et de
forte piano
organisé par différens autheurs
senza data, ma all'incirca databile
1776 - Manoscritto
La raccolta dei Pieces pour le clavecin ou le piano forte, contiene brani eterogenei: Da brani che vanno da Rameau, Duphly, a pezzi anonimi più innovativi. L'Allegro, che qui si è lieti di presentare in prima assoluta, riflette lo stile espressivo e virtuosistico del momento, senza cadere in sciatterie compositive del periodo.
F. I. Beck, uno dei più interessanti sinfonisti di Manheimm, trapiantato in Francia, opera una felicissima sintesi tra stile Veneziano e lo stile innovativo dei sinfonisti di Manheimm. Le sonates composte da Beck, si suppone siano state scritte durante la permanenza del compositore a Venezia, mentre studiava sotto la guida di Galuppi. Ne è prova della piece 16. Quella che qui proponiamo è il brano più significativo della raccolta in quanto rappresenta la perfetta e matura sintesi tra stile veneziano e la grande espressività in gran voga in quel periodo.
Sonates pour le clavecin ou le piano
forte,
composées par F. Beck. Oeuvre V
Paris : La Chevardière,- senza data -
(1773 circa)
La
Sonata di Méhul
segna definitivamente, anche se in modo indiretto,
l'addio al clavicembalo. Tutti le strade espressive
dello strumento cembalo sono messe all'opera: sono
presenti infatti tensioni drammatiche e tecnica che
comporta il continuo uso di ottave ribattute. Si è
ormai alle porte della rivoluzione francese e il
clavicembalo dei grandi Clavicinistes rassegna le
dimissioni: infatti, nonostante la dicitura “pour
le clavecin ou le piano forte”,
tale indicazione rimarrà sui titoli delle
composizioni. Le prime opere di Dussek (1788),
Jean-Louis Adam (1789 c.) segnano la definitiva fine di
un'epoca.
Da Trois Sonates pour le clavecin... par
M. Méhul. Oeuvre 1er... Paris; l'Auteur - Mme
Bignon : Leduc, [1783]
A cura di Il Principe del Cembalo - Rodelinda da Versailles Arsace da Versailles - Faustina da Versailles Carla - Andrea - Alessandro Arbace - Rodrigo - Arbace Avvocato Stefano Gizzi
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