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Il castello del Grand Trianon appartiene alla schiera di piccoli palazzi che Luigi XIV° fece edificare attorno a Versailles. Fin dal 1668, il Re aveva acquistato il piccolo villaggio della zona, che si chiamava appunto Trianon, e lì, l'architetto Le Vau eresse nel 1670 una padiglione interamente ornato di maioliche blu e bianche. Le Vau egli scelse di rivestire i muri di porcellana di Delft, blu e bianca. si trattava del castello detto "Trianon di Porcellana", costruito in onore della Marchesa di Montespan, favorita di Luigi XIV°: era stato concepito come un edificio che gli permettesse di fuggire la corte. Il giardino offriva già splendide aiuole fiorite.
Nel 1687 lo stato decadente di questo palazzo portò alla decisione di raderlo al suolo: infatti la maiolica e le porcellane non erano abbastanza forti da resistere alle intemperie. Il Trianon di Porcellana venne distrutto proprio nel primo anno di disgrazia di Madame de Montespan, per la quale era stato costruito.
Un nuovo progetto che interessasse i marmi rosa di Languedoc e la pietra venne presentato al Re e realizzato poi da Mansart: è il "Trianon di Marmo", che è quello ancor oggi è visibile.
Se il Trianon di Porcellana era il castello per Madame de Montespan, quello di Marmo fu il castello per Madame de Maintenon.
Nel XVIII° secolo tale costruzione venne denominata "Grand Trianon", per opporlo al "Petit Trianon".
Quadro sistemato nella Sala della Famiglia di Luigi XVIII°
Altro quadro sistemato nella Sala della Famiglia di Luigi XVIII° Il Grande Trianon, così realizzato da Mansart, è un esempio di stile classico francese intrecciato con lo stile italiano. Il complesso degli edifici, in cui predomina il rosa, è molto grazioso. Si entra nel cortile, attraverso un cancello basso: a destra, si trova l'ala settentrionale. A sinistra, si trova l'ala meridionale che è coperta da un tetto piatto, con balaustra.
Il materiale che riveste i muri è una pietra bionda; i pilastri invece sono di marmo. In fondo alla corte, una loggia (nella prima foto sotto), progettata da Robert de Cotte, unisce le ali settentrionale e meridionale; fu voluta da Luigi XIV. Non si tratta propriamente di un peristilio, perché non gira completamente attorno al cortile.
Visione del Grand Trianon dal cortile che è immediatamente successivo al cancello d'entrata Il cortile di servizio si situa dietro l'ala meridionale.
Il Peristilio Infine, un'ala perpendicolare all'ala settentrionale è chiamata Trianon-sotto-Bosco. I giardini sono semplici e ornati, fra gli altri, d’un gioco d'acqua progettato da Mansart nel 1703.
All'estremità della Ala Destra, e perpendicolarmente ad essa, esiste una grande Galleria, da dove si snoda un'Ala che si chiama "Trianon sotto Bosco".
Il suo interno fu variato parecchie volte fra il 1688 ed il 1715; il Re, dopo che aveva abitato l'Ala sinistra, decise di cederla a suo figlio Monseigneur, Gran Delfino di Francia, e quindi si fece sistemare in un appartamento nell'avancorpo destro, sostituendo così una sala che era destinata allo spettacolo.
Uno dei quadri che decorano gli interni del Grand Trianon L'Ala destra fu utilizzata per i saloni di ricevimento, per l'Appartamento della Duchessa di Borgogna e a quello di Madame de Maintenon. Apollo, quadro esposto al Grand Trianon Nel braccio Trianon sotto Bosco erano invece posti gli appartamenti per i Principi e le Principesse.
I migliori artisti coevi a Luigi XIV° lavorarono per la realizzazione di questo castello, e sebbene la mobilia originale, con l'eccezione di due cassettoni di Boulle, sia scomparsa, i rivestimenti di legno, che, ad eccezione delle cornici degli specchi e dei quadri, mai dorati, ancor oggi permangono.
Durante il restauro del XX° secolo, le pitture originali furono reinserite al loro posto, e fra queste si possono citare le opere di Cotelle e del Martin, che illustrano i giardini di Versailles nel XVII secolo. Tali quadri sono interessanti per vedere come erano i giardini, quali sono scomparsi, quali sono giunti in epoca attuale intatti o trasformati. Esse sono inserite all'interno della Galleria Trianon-sotto-Bosco. Qui sotto alcuni dei quadri anzidetti.
Alcuni dei quadri dei Giardini di Versailles nel XVII° secolo al Grand Trianon esposti Luigi XIV° fece numerosi soggiorni al Grand Trianon, mentre Luigi XV° lo frequentò più raramente. Dopo il soggiorno di Pietro il Grande, Zar di tutte le Russie, il castello fu dato al Re Polacco Stanislas Leczinski (qui a sinistra), padre della Regina Maria Leczinska, moglie di Luigi XV°, che si sistemò negli appartamenti della fu Madame de Maintenon.
Particolare della Sala degli Specchi del Grand Trianon Luigi XV° modificò gli appartamenti di Madame de Maintenon per sè e per la Marchesa di Pompadour, trasformando anche l'appartamento di Luigi XIV°, che venne appunto trasformato in parte in una Sala da giochi, in parte in una sala da Pranzo, e in parte in una sala dei Buffets. Nel momento in cui sorse il Petit Trianon , il Grand Trianon venne abbandonato, anche se si deve tener presente che sotto Luigi XV° il castello servì da luogo per alloggiare i figli del Re. Se Luigi XV° non si interessò molto a questo palazzo, la Regina Maria Antonietta preferì di gran lunga il Petit Trianon, sebbene tuttavia fece qualche apparizione nella Galerie des Cotelles. Quest'ultima galleria, decorata verso 1690, porta il nome dell'autore della maggior parte dei quadri che raffigurano e che rappresentano delle viste dei boschetti di Versailles e del Trianon, adornata di figure mitologiche. Lo scultore Lespignola è l'autore dei bambini che appaiono nei tiri. In sostanza questa Galleria coincide con l'interno dell'ala del Grand Trianon, detta Trianon-sotto-bosco.
Visuali e scorci del Grand Trianon lato giardini Nel 1787, morì al Grand Trianon Madame Sophie, figlia di Luigi XVI°e di Maria Antonietta. E' colpa della Rivoluzione la dispersione della mobilia che popolava il Castello del Trianon: per fortuna che venne lasciata intatta la costruzione. Non appena pose piede sul trono, Napoleone (a destra) fece restaurare il Grand Trianon, che lo destinò dapprima alla madre, il cui appartamento doveva spandersi nell'ala sinistra. Poi, dopo l'unione in matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa, Napoleone si prese per sè il Grand Trianon, mentre pensava di rinnovare Versailles per abitarvi. Per fortuna questo non accadde mai, e la Reggia riuscì a conservare il fascino impressole dal Re Sole (a dire il vero però ci pensò poi Luigi XVIII° a distruggere altri interni della Reggia). Il peristilio nel momento in cui visse Napoleone al Grand Trianon, venne chiuso con delle vetrate. L'Imperatrice occupò l'ala sinistra e Napoleone gli appartamenti di Luigi XV e di Madame de Pompadour. I Grandi Appartamento conservarono nel frattempo la loro funzione d'origine. Nel periodo della Restaurazione, il Trianon non fu molto abitato. Nel 1830, Carlo X (qui con corona e scettro) vi riunì il suo ultimo consiglio dei ministri, prima di esser esiliato. Luigi Filippo, il Re dei francesi, fece numerosi soggiorni al Grand Trianon durante i lavori di trasformazione di Versailles in museo. Egli abitò l'ala sinistra e le stanze annesse con la Regina Maria Amalia. Nell'ala destra creò un Grande Salone di Famiglia. Al Grand Trianon vi abitarono anche i suoi figli: le principesse si sistemarono nell'appartamento dell''Imperatore, mentre i principi e consorti l'ala Trianon sotto Bosco. Nel 1837, in occasione dello sposalizio fra la Principessa Maria ed il duca Alessandro di Wurtemberg, fu eretta una cappella che sostituì la sala da biliardo di Luigi XIV°. Nel 1845, l'avancorpo di destra venne variato in appartamento per la Principessa Luisa e suo marito Leopoldo I, Re dei Belgi. Col Secondo Impero, il Grand Trianon fu di nuovo abbandonato. Dopo la guerra del 1870, nel peristilio, trasformato in corte di giustizia, si svolse il processo al Maresciallo Bazaine, presieduto dal Duca d'Aumale, figlio di Luigi Filippo. Nel 1910 si agì per ripristinare il peristilio esattamente come era stato concepito al tempo di Luigi XIV°, e nel 1920, fu firmato in Galleria, il trattato di Pace con l'Ungheria. Malgrado questi eventi, il castello minacciava di cadere in rovina: fu desiderio del Generale de Gaulle (qui a destra) di impiegarlo in occasione delle visite di sovrani stranieri: ecco quindi che venne intrapreso un nuovo restauro sia interno che esterno. Fu così che poterono trovare la loro sistemazione originaria i quadri. Purtroppo non fu possibile ripristinare la posizione di partenza della mobilia dell'Ancien Régime. Invece i mobili dell'Impero, opera di Jacobs-Desmalter e Marcion, furono sistemati nei saloni ritrovando la loro posizione sotto l'Impero. Dal momento che esistevano i modelli dei tappeti ed i campioni della seta utilizzata, si sono ricreate le tappezzerie identiche. Le stanze, create sotto Luigi XVIII°, sono state restaurate secondo i desideri del Re. In mancanza di mobili, si sono posti dei mobili della stessa tipologia, provenienti dal castello di Saint-Cloud e di Medon, castelli oggi rasi al suolo.
I Giardini del Grand Trianon I giardini del Grand Trianon erano concepiti per il Trianon di Porcellana, e non hanno conservato oggi le loro principali suddivisioni. Il Giardino Alto è costituito da due grandi parterres (si chiamano così, ma in italiano si tradurrebbero con il termine aiuole) colmi di fiori.
Verso est, uno scalone li separa dal Giardino Basso, che al tempo di Luigi XIV° era luogo per sistemazione di aranci ed arbusti profumati. Altro quadro esposto nei locali del Grand Trianon: Apollo e Teti (1668) di Charles de la Fosse Due bacini dai motivi di piombo abbastanza semplici servono da specchio ai parterres, oppure riflettono, come il Soffitto o il Rondò, gli alberi di una radura. Il Buffet d'Acqua è una fontana di marmo, i cui motivi si ispirano al tema di Nettuno ed Anfitrite, ma in linea generale le rappresentazioni mitologiche qui sono rare. Fu nel 1703 che Hardouin-Mansart concepì e realizzò questa fontana, che chiamò la Cascata, e che venne posizionata sullo stesso asse settentrionale dell'ala del Trianon-sous-Bois. Fu decorato con marmi di colore diverso, ornati con sculture di piombo opere di Mazière, Le Lorrain, Ardito Poirier e Van Clève. Viale per raggiungere la Fontana Buffet d'Eau Il Buffet d'Acqua A nord, si trova il boschetto della Sala degli antichi, che circonda un bacino ornato da un gruppo scultoreo di Hardy, mentre G. Marsy scolpì il piccolo fauno del bacino a Orecchie.
Il Giardino della Fonte è divenuto un semplice tappeto d'erba oggi, mentre il Giardino del Re è riuscito a mantenere i suoi parterres. Nel giardino sono presenti anche le Ghiacciaie, che erano buche isolate e murate, coperte con terra e pietre, dove ghiaccio veniva immagazzinato in inverno. In estate esso era utilizzato per raffreddare bibite o fare sorbetti e gelati. Se si scende verso sinistra, lasciandosi alle spalle il Peristilio del Grand Trianon, si percorre uno scalone che porta ad uno specchio d'acqua ed agli scorci del Gran Canale dei Giardini di Versailles.... quindi non resta che tornare a Palazzo.... Arsace da Versailles |