L’inaugurazione dei Grandi Giochi d’Acqua nel 1666 e il Grand Divertissement Royal del 1668 segnarono una tappa importante per la storia di Versailles: Luigi XIV apre allora la proprietà, fino allora riservata agli intimi, a tutti. Versailles divenne il quadro della messa in scena del Potere. Eppure dimora nei giardini un incantesimo che non deve nulla alla propaganda, in primis grazie alle fontane della famiglia Francine e di André Le Nôtre, che richiamarono il ricordo delle prime feste barocche. La Fontana della Piramide, che deve il suo nome alla sua forma e che fu disegnata da Charles Le Brun nel 1668, offre un lontano eco dell’esuberanza delle credenze e dei buffet caricati su vasellame d’argento, riempito di frutta e di marzapane, di cesti di impasti zuccherati, di tazze di cristallo per i gelati e delle caraffe di liquori. Tale era elemento basilare delle calde sere estive, quando uno spuntino era servito dentro una architettura effimera di qualche Boschetto.
Questa arte di vivere affascinava, tanto che la stessa Italia adottò, senza attendere troppo, questa “decorazione alla francese”.
Fontana della Piramide
A cura di Arsace da Versailles e Faustina da Versailles
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