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Le pitture mitologiche governano la Sala, opera di Noel Coypel. Le pitture alla Gloria di Giove di Coypel erano precedentemente piazzate nel Gabinetto del Re. Attenzione: si sta parlando della Sala delle Guardie degli Appartamenti della Regina; Esiste un'altra Sala che porta lo stesso nome, che si affaccia sul lato sud del Cortile di Marmo, che è invece La Sala delle Guardie del Re.
La Sala è anche rivestita di preziosi marmi a disegni geometrici risalenti all'epoca di Luigi XIV°. Precedentemente era la sala della Cappella del cappella del Castello: poichè aveva uno scopo utilitario, si è conservata la sua decorazione in marmo, che era stata portata a termine nel 1681, due anni prima della morte della Regina Maria Teresa.
Durante l'Ancien Régime, erano poste delle rastrelliere per le armi delle Guardie, dei letti da campo, delle portantine. Il 6 Ottobre 1789 molte guardie si fecero uccidere per proteggere la Regina Maria Antonietta, dando a lei il tempo di rifugiarsi negli appartamenti del Re. Nella sala delle Guardie se si volge a guardare il soffitto sinotano nei 4 angoli delle strane figure di Cortigiani.
Si pone l’attenzione
sull’angolo del soffitto del Salone delle guardie della Regina a
Versailles Prima di esser
rimesso nel 1680 dalla Regina, questo soffitto rappresenta la giustizia
Reale attraverso il mito di Giove; esso si trovava nell’antico
appartamento dei Pianeti, nel Salone di Giove.
Durante il suo
trasporto, esso ha subito verosimilmente una leggera modifica dovuta
all’aggiunta di 4 angoli di curiosi cortigiani che
rubano l’attenzione sotto i drappi tenuti da dei putti.
Questi personaggi
avevano una ragione d’essere nel panegirico sulla temperanza dei Re? La loro presenza
significa necessariamente il gravitare attorno al Monarca. Tuttavia
appoggiati lascivamente sul bordo di una balaustra, non è lui che i
cortigiani guardano, ma lo spettatore.
Il pittore avrebbe voluto canzonare la Corte?
No, l’Arte era troppo controllata a
Versailles tanto che una tale libertà fosse permessa. Così bisogna
piuttosto vederci una specie di avvertimento indirizzato ai cortigiani;
se l’uomo di Corte doveva spesso usare degli artifizi per piacere al Re,
d’altro canti costui non amava esser circondato da persone superficiali.
Come insegna il Livret des Courtisans del diplomatico italiano Baldassarre Castiglione (1528) – vero manuale d’istruzione per il saper vivere nelle Corti Europee – la grazia non poteva esser virtuosa se non quando era pregna di un bel spirito e da una certa moralità.
La Corte era votata ad esser a volte lo strumento
ed altre volte il riflesso del Re. La messa in scena
dei cortigiani su questo soffitto mostra l’esempio da seguire per non
solo apparire.
A cura di Il Principe del Cembalo - Rodelinda da Versailles Arsace da Versailles - Faustina da Versailles Rodrigo - Arbace - Alessandro Andrea - Carla - Stefano Gizzi
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