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Il primo incontro
Mainwaring parla di un incontro che v'è stato fra Bononcini
ed Handel a Berlino nel 1698, probabilmente deve aver sbagliato data, dal
momento che il compositore modenese era giunto a Berlino solo nel 1702.
Supponendo che l'incontro sia avvenuto esattamente nel 1698, Bononcini
doveva avere 28 anni, mentre Handel solo 13 anni.
Mainwaring riporta che Bononcini era una persona molto stimata e considerata
per le sue composizioni: addirittura il miglior musicista che quella Corte
di Berlino avesse mai conosciuto prima d'allora. Certo che il carattere di
Bononcini lo portava ad esaltarsi facilmente per il successo conseguito e
quindi finiva per lasciarsi lusingare oltre misura dall'ammirazione e dagli
applausi. Sebbene si parlasse di Handel come di un clavicembalista
assolutamente straordinario per essere così giovane, Bononcini tuttavia,
dall'alto della sua esperienza, lo aveva sempre considerato nulla più di un
ragazzetto. L'insistenza di queste sperticate lodi da parte della gente,
finì per indurre Bononcini a verificare l'attendibilità di quelle voci.
Compose dunque una cantata in stile cromatico, difficile sotto ogni aspetto
e di una tale complessità che addirittura un maestro - credeva lui - si
sarebbe trovato imbarazzato a suonarla o ad accompagnarla senza averla prima
letta o studiata. Quando scoprì che colui che, sempre considerato solo un
ragazzo trattava questa pagina impressionante come nulla fosse, eseguendola
non solo a prima vista, ma anche con quella precisione, convinzione ed
espressione che non ci aspetteremmo neppure da uno studio attento e
prolungato, ebbene solo da quel momento iniziò a considerarlo sotto un'altra
luce e a parlarne in un altro tono.
Al tempo stesso rivali
e colleghi, è difficile tuttavia dire con chiarezza se esisteva una
inimicizia vera fra i due: vi sono dei fatti che potrebbero far pensare
che non fosse così acuta: in effetti ebbero più volte occasione di
lavorare assieme nell’orchestra dell’opera, dove
Bononcini teneva la parte del violoncello ed Handel quella del
clavicembalo.
Inolte si testimonia come ci siano delle impronte di Handel dell’opera
dell’italiano Bononcini, segno di stima di Handel verso Bononcini. Tutto
questo però non toglie che fossero anche concorrenti, e il loro talento è
stato in diretto confronto nel 1721, nella famigerata opera
MUZIO SCEVOLA, con il compositore Filippo Amadei.
Some say, compar’d to Bononcini,
That Mynheer Handel's but a Ninny;
Others aver, that he to Handel
Is scarcely Iit to hold a candle:
Strange all this Diflerence should be
‘Twixt Tweedle-dum and Tweedle-dee!
John Byrom, Epigram on the Feuds between Handel and Bononcini
“Alcuni dicono che, paragonato a Bononcini
Il signor Handel non è che uno sciocchino
Altri affermano che ad Handel
Quello non è neppur degno di lustrar le scarpe:
Strana tutta questa differenza fra zuppa e pan bagnato!”
A cura di Arsace
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