Note:
10 rappresentazioni
nella stagione. Muzio fu ripreso il 27 ottobre
1722 per 5 spettacoli.
Handel utilizzò un aria dall'opera Porsenna (1702) di
Johann Mattheson.
"Chi qui sarà giudicato per le parole o i
versi,
per le canzoni o i cantanti
come Muzio Scevola brucerà le sue dita"
E' il motto che il contemporaneo John Gay ideò per l'opera il MUZIO
SCEVOLA, che ebbe i tre atti composti da tre diversi compositori: era un
po' un duello che investiva non soltanto Handel, Bononcini e Amadei, ma
anche gli schieramenti che stavano dietro Handel e Bononcini:
quest'ultimo era il contraltare che la nobiltà inglese frondista
all'interno della Royal Academy aveva opposto alla fazione pro-rege
schierata a favore di Handel.
Mainwaring ci informa che il MUZIO era il terreno di bravura su cui i
tre compositori venivano chiamati a misurarsi per conquistare
definitivamente, al di là di ogni polemica e rispondendo soltanto al
giudizio del pubblico, la direzione musicale del King's Theatre:
"La proposta fu accettata non saprei se per libera scelta o per
necessità. Il risultato confermò le aspettative dei sostenitori di
Handel: il suo atto era l'ultimo dell'opera e la sua superiorità risultò
talmente palese da non lasciar adito ad ulteriori pretese o dispute".
Il
MUZIO SCEVOLA venne
messo in scena il
15 aprile 1721,
con
un cast di prim’ordine. Si racconta che i dirigenti della Royal Academy per
stimolare l’interesse del pubblico organizzarono una specie di gara: i tre
atti del libretto dovevano essere musicati dai tre compositori principali di
quel periodo: Handel,
Bononcini
e
Ariosti. Tuttavia questi non se la sentì di gareggiare così apertamente con
Handel e Bononcini.
Ariosti conosceva Bononcini da quando erano stati
entrambi a Berlino: lì egli aveva scritto il libretto per l'opera
POLIFEMO del 1702 (GLI AMORI DI POLIFEMO), musicata da
Bononcini, che ottenne un grande successo. D’altra parte Ariosti nutriva un
sincero affetto, durato tutta la vita, per Handel. Per cui il primo Atto,
che doveva musicare, venne assegnato ad Amadei. MUZIO SCEVOLA non raggiunse esiti del tutto sperati:
il primo atto, di Amadei, era una povera cosa; il secondo di Bononcini, era
gradevole; il terzo, di Handel, era ovviamente superiore ai due precedenti.
Indubbiamente era prevedibile che il Muzio Scevola a tre mani avrebbe creare
rivalità fra gli autori, ma tutto quel secolo ebbe contese del genere, ed
era del tutto naturale che gli organizzatori ricercassero un facile successo
impiegando tutti i mezzi a loro disposizione.
Tuttavia la vittoria accademica di Handel non fece che accrescere le
rivalità. Soddisfazione da parte dei Tories: il conte di Fleming dichiara
in una lettera di esser felice che abbia vinto il "Tedesco" nella
competizione con gli altri musicisti.
Questa competizione fu davvero un toccasana per il Royal Academy: la
rivalità interna attirava il pubblico che non poteva mancare alle
competizioni di cui si parlava in tutta la città.