Note:
16 rappresentazioni nella stagione.
Arianna fu ripresa il 27 novembre 1734 al Covent Garden Theatre di
Londra per 5 spettacoli, con l'aggiunta di 2 arie, 1 nuova, e alcune
danze.
Dopo quattro rappresentazioni dell'OTTONE e dopo un pasticcio, cioè
un'opera fatta con musiche di vari compositori, il CAIO FABRICIO - in
cui nelle vesti di Pirro, apparve per la prima volta al pubblico inglese
il celebre Carestini - ed un'altra pasticcio intitolato ARBACE, il 26
Gennaio 1734 Handel presenta la sua ARIANNA IN CRETA nel teatro Regio
Haymarket, su libretto di Pietro Pariati. Handel l'aveva già composta il
5 ottobre dell'anno precedente, ossia tre mesi prima dell'opera omonima
di
Porpora (che però prese il nome di Arianna
in Nasso) rappresentata nel teatro di Lincoln's Inn Fields.
Immaginiamo di essere ad assistere all'opera: ecco la terza scena
dell'atto III.
Teseo, penetrato nell'orrido sotterraneo s'accinge a lottare contro
l'orrendo Mostro:
"Ove son? Quale orrore
Spirano da ogni parte
Di quest'orrido claustro i duri sassi?
Che fo? Dove rivolgo
Per l'obliquo sentier gl'incerti passi?
Qui del Mostro biforme
parmi veder l'orme ferine impresse,
Ei non lunge s'aggira.
Il filo condottiero al muro appendo,
E nell'aperto vallo il crudo attendo.
Cielo! Patria! Arianna! Gloria! Amore!
Dà forza al braccio, se dai moto al Core.
Qui ti sfido, o Mostro infame,
Vieni pur che non pavento
La tua rabbia, il tuo furor.
Caderai; ma se foss'Io
Dato in preda alle tue brame,
Perchè non è già più mio
Lascia almeno intatto il cor."
Segue il combattimento del Minotauro che viene estinto da Teseo
"Ho vinto; grazie ai Numi
Salva è Arianna, ora men volo a lei
E sia scorta l'Amor de' passi miei."
Di quest'opera divenne popolare il minuetto dell'Ouverture, suonato a
sipario alzato, mentre le vittime mandate da Atene sbarcano a Creta.
Il Buon successo di ARIANNA però irritò ulteriormente la nobiltà contro
Handel, che ogni giorno più si vedeva abbandonato dai suoi amici.
Chi non si fosse dichiarato avversario suo, mai avrebbe potuto sperare
in alcun favore dalla Aristocrazia. Poichè era diventata cosa di moda
vilipendine il Grande Compositore, non v'era villan rifatto che non si
facesse un vanto di schizzargli fango addosso.
Una satira del dottor Arbuthnot, intitolata "Harmony in an Uproar",
ossia "L'Armonia in tumulto", dove si criticava per bene tutti gli
avversari di Handel, compreso il librettista Rolli ... ma questo mordace
pamphlet, non fu certo acqua sul fuoco, che invece divampò più violento
di prima.