L'opera non ebbe un immediato successo, contando solo 5 rappresentazioni.
Il fatto è che i contemporanei rimasero molto perplessi da quest'opera, come
lo sono stati alcuni critici moderni: Sir Newman Flower la definì "una farsa
musicale... un'assurdità che non ha giustificazioni" e nel migliore dei
casi una vera e propria opera buffa.
Addirittura lo stesso Charles Burney si trovò ad essere molto disorientato
da quest'opera, dal momento che la considerò il prodotto di una mente
turbata, per non dire malata.
In realtà, con quest'opera si esce certamente dagli schemi di un'opera
seria: o meglio in parte alcuni elementi ci sono ancora, ma non si possono
trascurare quelli comici: trovo che ci siano dei personaggi che rientrano
bene negli schemi dell'opera seria, mentre altri sono senz'ombra di dubbio
comici:
Serse, Rosmilda, Arsamene sono senz'ombra di dubbio seri, Atalanta,
Elviro e Ariodate, sono leggeri, comici e a
volte pure buffi.
Il personaggio di Amastre, principessa promessa a Serse, ha un carattere
furibondo, corrosa com'è dalla gelosia nei confronti di Serse per la sua
infedeltà: L'aria "Saprà delle mie offese", alcuni - come per esempio Lang -
la considerano comica in quanto è una leggera *parodia* della tradizionale
aria di furore, ma io ritengo che non sia affatto comica, anche se dipende
dall'esecuzione: infatti vedendola eseguita in una rara videocassetta, la
cantante (dalla voce contraltile) interprete non suscita affatto ilarità e
coinvolge invece nella sua ira furibonda: ben differente l'interpretazione
in cd, dove i ritmi sono più blandi e i respiri meno serrati, ecco allora lì
sembra più "comica"... mah! Ciò non toglie che la musica è bellissima e rende
molto di più se è a ritmo serrato.
C'è come dice un altro critico, Dent, un tentativo di Handel di adeguarsi ai
gusti del momento, ma proporre un'opera comica a Londra, difficilmente
poteva avere un seguito come in Italia, tipo Leonardo Vinci, Leonardo Leo,
Pergolesi, rivolgendoli ad un pubblico che non conosceva a fondo la lingua
Italiana e che magari non comprendeva lo humor... italiano.
In realtà la comicità di Serse si dice che sia più raffinata di quella di
un'opera buffa e si fonda nell'equivoco di mostrare grandi e solenni
personaggi storici in momenti molto meno solenni, in particolar modo nei
loro affanni di intrighi amorosi, dai quali non sembrano ottenere successo.
Ecco allora la comicità può ravvisarsi in questo e viene esaltata con mezzi
squisitamente musicali: in effetti se prendiamo in considerazione l'opera,
mancano i contrattempi tipici dell'opera buffa, mancano le situazioni
"standard" che provocano ilarità, tipiche dell'opera buffa.
Tuttavia voglio citare nel secondo atto Elviro, il servo di Arsamene, ha
l'incarico di consegnare una lettera d'amore; travestito da fioraio inframmezza
il suo canto con
grida da venditore ambulante, che risultano davvero autentiche (questo per
me è davvero "buffo" e comunque ed in ogni caso assolutamente fuori
discussione dentro un'opera Seria): risulta che Handel le avesse annotate
dal vivo.
Insomma in definitiva è un'opera buffa, un'opera seria, o che altro?
La mia opinione è che presenta aspetti seri e aspetti comici, anche se
non tradizionali, specie poi se la si vede (nel DVD, ma cantato in inglese, con Ann Murray e Christopher Robson), e non
solo se la sia ascolta: si
alternano momenti sublimi quali tutta la scena del primo atto iniziale che
evoca tutta un'atmosfera bucolica dal celeberrimo "Ombra mai fu", per finire
con l'aria di Romilda "Va godendo vezzoso e bello", pare infatti che il
linguaggio dell'Ombra mai fu continui all'interno dei giardini di Serse,
specie poi con quelle parti strumentali che si intersecano alle arie di
Romilda: pezzi intensi (direi tutte le arie di Arsamene, di Serse e
Rosmilda),
passi allegri e un po'
leggeri (Ariodate e Atalanta), brani comici come quelli dedicati ad Elviro.
Una delle cose poi da ricordare è che vi sono pezzi strumentali all'interno
dell'opera, commenti musicali, e cori che fanno uscire il SERSE dallo schema
Metastasiano.