Francesca Gabrielli
(1735? - ?)
Anche lei cantante, conosciuta anche col nome di “Checca”,
nata probabilmente fra il 1735 e il 1740, e morta in data e luoghi tutt’ora
sconosciuti. Secondo Benedetto Croce e A. Ademollo, era o passava per
sorella di Caterina. Cantava già nel 1755 con la sorella a Venezia, e nello
stesso anno fu in Austria dove esordì nel 1756 ne IL RE PASTORE di Gluck.
Nel 1764 fu impegnata a Torino, per poi a Napoli sostituire, come poi in
diverse altre circostanze, la sorella Caterina ammalata. Francesca in
seguito accompagnò Caterina nei 2 viaggi in Sicilia e anche in Russia, dove
fu scritturata come seconda donna, e a Londra dove debuttò il 31 ottobre
1775 ne LA SPOSA FEDELE di P. A. Guglielmi e, oltre a cantare accanto alla
sorella nelle seguenti composizioni, il pasticcio DIDONE ABBANDONATA, l’11
Novembre 1775, LA VESTALE di M. Vento, il 6 Febbraio 1776, LE ALI D’AMORE di
V. Rauzzini il 29 Febbraio, il CAIO MARIO di Piccinni, il 20 Aprile e il
pasticcio ANTIGONO, il 18 Maggio, interpretò anche LA BUONA FIGLIOLA di N.
Piccinni il 12 Dicembre 1775 e il BACIO di Vento nel 1776.
Dopo il ritorno in Italia pare adisse per l’ultima volta sulle scene canore
a Venezia, nel 1782, per la ZEMIRA di P. Anfossi e l’ARBACE di G. B. Borghi.
Le frequenti apparizioni al fianco della sorella fecero dire a Lord Mount
Edgcumbe che la piccola Gabrielli viveva esclusivamente di luce riflessa
dalla sorella, semplice “seconda donna” tutt’al più “doppio ripiego”.
Da altre testimonianze si viene a sapere che la sua voce aveva una
estensione limitata, ossia era un mezzosoprano, ma anche che la gradevole
robustezza del suono e il brio dell’attrice, in netto contrasto con le
opinioni di Lord Edgcumbe che la definì interprete pietosa, le consentirono
di affermarsi specialmente nella LOCANDIERA di Salieri e nella FRASCATANA di
Paisiello. Emulò comunque la sorella anche nella vita licenziosa.
Antonio Gabrielli
(? - ?)
Fratello di
Caterina e Francesca Gabrielli, nacque e morì in
date e luoghi a tutt’oggi
non noti. Ricoprì il ruolo di cantante e di
violinista. Della sua vita si conosce molto poco: nel 1744 sicuramente era a
Mosca, dove si esibì ne IL FILOSOFO DI CAMPAGNA di
Galuppi con una compagnia
italiana girovaga che dava spettacoli d’opera buffa al teatro Znamenka, e
nel 1778 divenne il primo violino d’orchestra al teatro di Lucca.
Nel 1782 cantò al teatro San Bartolomeo a Venezia. Un aneddoto attorno alla
sua vita che lo rese noto è che a Roma sollevò un certo scalpore, giacché
fischiato dal pubblico che non apprezzava il suo modo di cantare, che
secondo i giudizi dell’epoca sembra esser stato pessimo, ribatté, invece di
perdersi d’animo, dal palcoscenico che lui era della stessa opinione dei
suoi fischiatori, e che anzi in tutte le altre città dove si era esibito,
era stato accolto anche peggio.
A cura di
Arsace