Su uno schema classico, quello di una Regina e sposa legittima lotta contro una favorita mentre cerca di farsi una posizione a Corte e nel cuore del Re, la moglie di Luigi XV, Maria Leszynska, e la celebre favorita, Madame de Pompadour finiscono col coabitare circa 20 anni a Versailles.

Di fronte alla ambizione senza limiti della favorita, la Regina oppose finezza ed intelligenza in un combattimento silenzioso.
La reazione della Regina Maria Leszynska all’arrivo a Corte della nuova favorita del suo sposo il Re Luigi XV sembra stupefacentemente conciliante. Più che rassegnazione, bisogna leggervi un sollievo.
Gli anni che hanno preceduto questo arrivo, erano stati duri per la Regina. Le favorite si erano succedute nel letto di Luigi XV. Quasi tutte le sorelle de Nesle vi sono passate. Loro le fecero subire molte vessazioni, e l’ultima, Madame de Chateauroux, fu la più sfacciata.

Le tre Grazie, ossia le sorelle de Nesle - Van Loo

Almeno questa Jeanne-Antoinette Poisson che proveniva dai sobborghi sembrava più rispettosa della sua persona. La Regina non aveva intenzione di andarla a stuzzicare, giacchè la borghese non conduceva una vita facile a Corte, dove tutti la vilipendiavano: le sue figlie, il Delfino la mortificavano con delle freddure.
Dei libelli circolavano a Versailles denunciando le turpitudini di questa donna orribile. Ciò che i cortigiani non le perdonavano era che era una cittadina comune. La Pompadour non aveva sangue blu nelle vene. Una favorita scelta fuori della nobiltà, non si era mai vista sotto i Regno dei Borboni.


 



















Jeanne-Antoinette Poisson era nata da una famiglia con principi poco cattolici.
François Poisson era divenuto l’uomo tutto fare dei finanzieri, i fratelli Paris, che si erano arricchiti come fornitori di armi. Compromesso in affari loschi, egli dovete fuggire in Germania. Sua moglie, Madeleine de la Motte, considerata come la più bella donna di Parigi, era di costumi molto leggeri. Dalla partenza di suo marito, condusse una vita apertamente da entreneuse.

Le sue relazioni permisero tuttavia alla giovane Jeanne, che aveva ricevuto dalle Orsoline una eccellente educazione, di entrare in contatto con la gente migliore del mondo. Così lei riuscì a perfezionare la sua cultura, i suoi modi, la sua elevatura in società.

Sapeva disegnare, recitare commedie. Sapeva danzare e cantare deliziosamente.

Era soprattutto molto bella. Abbastanza alta e molto ben fatta, lei aveva dei tratti regolari, uno sguardo spirituale e sconvolgente. Aveva una grande intelligenza, possedeva l’arte del conversare e sapeva esser discreta. Le mancava solo il matrimonio. Glielo si diede. Un protettore di sua madre, Charles Le Normant de Tournehem, le fece sposare suo nipote, Charles-Guillaume Lenormant, signore d’Etoilles.

Charles-Guillaume Lenormant, signore d’Etoilles

Egli aveva 24 anni, lei 20. Jeanne diede a suo marito due figli, senza amarlo veramente.
Jeanne ebbe modo di frequentare la migliore società che oramai riceveva senza rimostranze, ma lei aspirava ad altro. Una donna infatti le aveva ben predetto quando aveva 9 anni che sarebbe stata amata un giorno dal Re? Lei non lo aveva dimenticato.
Sotto le fronde della foresta di Sénart, andava qualche volta ad incrociare il passaggio di Luigi XV, che andava a cacciare il cervo. Il maneggio non poteva sfuggire a ungo al monarca, e non di meno il fascino della dama.

Ad una delle feste date nel 1745 per il matrimonio del Delfino, Jeanne d’Etiolles figurava fra gli invitati. Qualche giorno più tardi lei si trovava ancora al gran ballo mascherato dato il 25 settembre.

Il Re che non voleva esser riconosciuto vi apparve mascherato da tasso in mezzo ad una dozzina di cortigiani costumati come lui. Ma a nessuno sfuggì che durante questo ballo di tassi il Re danzò tutta la sera con una misteriosa silfide. I più informati iniziarono a mormorare il suo nome a Versailles, ma non immaginavano ancora che madame Lenormant d’Etiolles sarebbe ben presto entrata alla Reggia in modo strepitoso.

 



















Nelle settimane che seguirono si vedeva spesso Jeanne d’Etiolles varcare le porte di Versailles. Ufficialmente per richiedere una posizione per suo marito. Nel febbraio dell’anno 1746, la si notava in una loggia vicino a quello del Re e della Regina durante uno spettacolo di commedia italiana data nella Corte dei Principi.

Questo dipinto ora all'Ermitage era nel castello di Bellevue di Madame de Pompadour nella camera detta "Alla turca".

 In maggio, nessuno ignorava che il Re aveva messo a disposizione un pied-à-terre a Versailles per lei.
A fine giugno, lei prese possesso del castello e delle terre in Limousin, così come del titolo. Ecco la Marchesa de Pompadour. Circondata da questa novità e prestigioso titolo, lei fu presto introdotta a Corte.
Il 14 settembre 1746 la cerimonia di presentazione ufficiale al Re ed alla Regina lasciò impietriti i cortigiani. Ben presto la bellezza fu installata nei bei appartamenti che aveva occupato l’ultima favorita di Luigi XV, la fu madame de Chateauroux. In un anno lei riuscì a salire i gradini che conducevano alla posizione molto invidiata di favorita ufficiale de Re.

Le amabili parole scambiate tra la Regina e la nuova favorita durante la sua cerimonia di investitura hanno sorpreso più di una persona. E’ che al contrario delle favorite che l’avevano preceduta, questa era dolce e rispettosa. Maria Leszynska era così più rassicurata. La sua rivale non le aveva infatti sussurrato “Io, madame, ho il più grande desiderio di piacervi”.





















La Regina verificò abbastanza presto la sincerità della nuova venuta. Grazie all’intervento di Madame de Pompadour, il Re accordò presto a Maria Leszynska l’utilizzo di un appartamento privato dove poteva isolarsi un po’ dalla Corte, ricevere i suoi cortigiani e i suoi bambini, dedicarsi ai suoi passatempi preferiti: la musica e la cavagnola, gioco di carte per cui lei andava matta e per il quale perdeva somme enormi che Madame de Pompadour incoraggiava il Re a saldare.

 

Maria Leszynska aveva una carattere pacifico e docile. Figlia di un Re decaduto di Polonia, non ebbe una infanzia facile. Sballottata al seguito di suo padre obbligato a fuggire costantemente dai suoi nemici, conobbe la guerra, la povertà ed era stata allevata in una semplicità che non l’aveva preparata alla frivolezza ed agli intrighi di Versailles. Il matrimonio di questa oscura Principessa con il grande Re di Francia restò per tutti una cattiva alleanza. Riservata, goffa in società, e molto pia, la Regina non si era mai assuefatta all’etichetta di Corte. Così lei era sconcertata dall’amabilità e dalle attenzioni che le mostrava la Marchesa di Pompadour. Tutto predisponeva per vivere in pace con lei, ma la sua bellezza le ispirava tuttavia degli scoppi di gelosia.

Un giorno, la Marchesa venne ad offrirle un cesto di fiori, ma l’etichetta non permetteva che si facessero dei doni al Re o alla Regina. Maria Leszynska credette fosse giunto il momento di dare una lezione alla Pompadour. Prendendo tutto il tempo necessario, la Regina scrutò la visitatrice che era curva sotto il peso del suo bouquet. Senza farglielo deporre, forte del fatto che tutti sapevano che non si potevano fare regali ai sovrani, la Regina le girò lentamente intorno, fece finta di estasiarsi per la sua grazia, poi, le domandò di far sentire a tutti i presenti le sue qualità di cantante.
La Marchesa cercò di sottrarsi all’invito. La Regina insistette. Senza liberarsi del suo fardello, Madame de Pompadour si lanciò in un’aria dall’ARMIDE di Lully. Fu magnifica e l’uditorio apprezzò. Maria Leszynska ne fece le spese. La favorita seppe tener testa. La Regina non attaccò più briga, e le due donne vissero così in una specie di status quo.

 

Come ogni accordo tacito, aveva tuttavia dei limiti, e la Marchesa iniziava a capirlo a sue spese.
La inusuale posizione che Madame dei Pompadour occupò a Corte la mise a disagio. Per farsi inserire, bisognava conquistare tutti quei segni di riconoscimento che graduava il sistema dell’etichetta.
Imbaldanzita per l’atteggiamento conciliante della Regina, rivendicò il diritto di assistere al suo coricamento. Le fu accordato, ma ..... per una sera solo.
Allora Madame de Pompadour domandò di poter salire nella stessa carrozza della sovrana. Le fu accordato se vi fosse stata una defezione, che non avverrà mai.
Madame de Pompadour domandò allora di servire la Regina durante la Cena del Giovedì Santo. Rifiutato.
Potrebbe allora questuare alla Cappella il giorno di Pasqua? Impensabile….


Una serie di rifiuti che fecero sentire alla Marchesa tutto il peso del disprezzo che le portavano la Regina ed i suoi figli. Questi ultimi erano i più risentiti. Con i cortigiani familiari, l’avevano soprannominata la “bestiola”, da "bestiole" alludendo a Etiolles, questo quando non dicevano “maman putain”.

In ogni luogo dove lei andava, la favorita era bersagliata. Si spiavano i suoi passi falsi, le sue goffaggini (il suo linguaggio risentiva ancora dei sobborghi).

La si calunniava. Le lettere anonime si accumulavano presso la Regina, mentre dei libelli correvano per le strade, ribattezzati “poissonnades” (da Poisson, il cognome della favorita, e simili alle Mazarinades, i libelli contro il Cardinale Mazzarino). Le sue relazioni con i filosofi e scrittori dei Lumi erano contestati.

Voltaire Montesquieu
Diderot D'Alembert

Lei era amica di Voltaire e Montesquieu, favorì la stampa dell’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert.
Le si rifacciava la sua influenza sul Re, e questo a differenza dell'altra importante favorita, Madame du Barry, che invece si preoccupava di più di divertire il Re, lasciando le questioni politiche a Re e Ministri.

Delle influenze invece di Madame de Pompadour, possiamo ricordare, contro la volontà della Regina Maria Leszynska, il nuovo matrimonio del Delfino con Marie-Josephe de Saxe, figlia del Re di Polonia. La potenza di Madame de Pompadour si estrinsecava con il fare e disfare le carriere dei ministri quali Maurepas di cui lei ottenne il licenziamento, del Cardinale de Bernis e di Choiseul, dei quali lei orchestrò l’ascesa.


La sua influenza si ingrandì a dispetto delle relazioni che erano divenute platoniche col Re. Il Regno della Pompadour finì per durare fino alla sua morte all’età di 42 anni, in seguito ad una polmonite. Lei comunque è stata la prima ed ultima favorita autorizzata a morire a Versailles. Uno strappo all’etichetta imposta da Luigi XV per quella che chiamava la “sua amica da venti anni”. Il Re, addolorato riuscì a superare questa perdita solamente con l'affermazione della nuova importante favorita.... Madame du Barry.

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