Sunto L'Azione si svolge in Tessaglia, a Thachine: Hercules è lontano, Dejanira sua sposa, si tormenta per la sua lunga assenza. Mentre Licah chiama la protezione del cielo, Illo, il figlio di Hercules, annuncia che l'oracolo ha predetto nefaste novità sulla sorte del padre. Poco dopo però Licah torna in scena annunciando che Hercules sta giungendo a Trachine: è un ritorno da eroe vittorioso, con una enorme schiera di prigionieri, fra cui spicca la bellissima Iole, Principessa dell'assassinato Re d'Ecalia. La scena inizia con un ammasso di presentimenti: Licah apre la musica cantata con un bel recitativo accompagnato quale compartecipazione al dolore di Dejanira per la mancanza del marito Ercole. L'aria che segue, "No longer, Fate, relentless frown", viene vista da alcuni critici ai limiti del barocco, perchè vi si ravvisa uno stile "galante", che avvicinano lo stile a Jommelli e Gluck. Il dolore viene rappresentato da brevi passaggi all'unisono che si ripropongono spesso nell'aria. No longer, Fate, relentless frown
Dopo un recitativo accompagnato, Dejanira espone la prima aria "The world, when day's career is run" ha delle caratteristiche di "modernità" in quanto il chiaroscuro effetto viene rappresentato da un susseguirsi di passaggi cromatici, seguiti da semplici cadenze. Oh Hercules....The world, when day's career is run
La terza aria di Illo, "I feel, I feel the god, he swells my breast!" è in stile solenne ed eroico. Dopo aver ascoltato l'oracolo, Dejanira è persuasa sulla morte di Ercole, suo consorte, e si trastulla col pensiero di raggiungerlo un giorno nell'oltretomba: gli accenti bucolici sono presenti nell'aria da lei cantata, "There in myrtle shades" dove esprime la rassegnazione di non poter più vedere Ercole. I feel, I feel the god, he swells my breast! e There in myrtle shades
Illo inizia a cantare "Where congealed the norhern streams" dove il testo ispira Handel a descrivere lo stato d'animo: infatti la voce si "congela" alla terza ripetizione della frase: ed il coro con "O filial piety! o gen'rous love!" interviene approvando la decisione di Illo, e sprona Illo a cercare il padre. Il Coro è una fuga grandiosa con una melodia dominate scintillante e fresca, dove si stagliano due episodi omofoni che si presentano ad un ritmo lento di danza: nel primo di questi episodi secondo lo studioso Lang vi si può riconoscere l'origine del primo coro dell'Orfeo di Gluck. E' un grande coro che commenta lo slancio di Illo nel rievocare il sacrificio paterno e la sua temerarietà nel voler sfidare i pericoli che lo aspettano per riportare a casa il padre. In questa pagina strumentale viene espresso il modo magistrale, tutto handeliano, di sentire la fuga, quale espressione di una collettività umanamente invocante. O filial piety! o gen'rous love
La tragica atmosfera viene alleggerita a questo punto dalla notizia che Ercole sta tornando sano e salvo. Esulta Dejanira in "Be gone my fears"; Licah ugualmente, nella sua ondulante aria "The smiling hours" scaccia i pensieri negativi e permette l'introduzione del coro "Let none despair, relief may come". Questo coro è una doppia fuga molto libera e piena di fantasia, architettata su temi molto contrastanti. La struttura appare chiara, con parecchi passaggi a due voci.
The smiling hours
Let none despair, relief may come
Marcia
Al suono della marcia appare Ercole fra gli astanti, e canta un'aria di deposizione delle armi per dedicarsi ai piaceri dell'amore, ricordando ciò che viene descritto nella cantata APOLLO E DAFNE, quando Apollo aveva sconfitto Pitone. Ercole è soddisfatto, vuole solo dimenticare la carneficina e dedicarsi ai piaceri dela vita: si tratta dell'aria "The God of battle quits the field", aria con una raffinata parte strumentale. In scena Iole che canta "Daughter of Gods, bright liberty" afflitta dalla sua triste condizione di prigioniera, ed al vedere Ercole si rammenta dell'uccisione del padre per mano della prole di Giove: è un grandioso lamento l'aria, di violenta liricità, "My father! ah! methinks I see": il lento arioso è preceduto da un intenso ritornello e coloristicamente ricco. My father! ah! methinks I see (con prima ripetizione Marcia)
Ma il popolo astante si schiera con Ercole: i pastori della Tessaglia, che sono venuti a festeggiare il ritorno del semidio con i loro corni e auloi, con il passaggio dal si bemolle al re, intonano "Crown with festal pomp the day", coro festoso a cui Handel aggiunge le trombe, dove all'aspetto pastorale si aggiunge quello eroico, dando al pezzo finale del primo atto un aspetto molto attraente e di gran pompa. Crown with festal pomp the day
A cura di Arsace da Versailles
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