HERCULES, è il lavoro di Handel che segue SEMELE, ed è definito come un "Musical Drama" profano. Venne messo in scena il 5 Gennaio 1745, con un fedele ed esperto cast Handeliano: Reinhold (Hercules), Miss Robinson (Dejanira), Beard (Illo), la Francesina, alias Elisabeth Duparc, un soprano francese formatosi in Italia (Iole), e Mrs. Susanna Cibber (Licah). Il librettista è il reverendo Thomas Broughton, che ha mescolato Sofocle ed Ovidio nella propria fantasia. Thomas Broughton era un ecclesiastico che si dilettava di letteratura, privo di qualsiasi dote creativa, ma era molto colto e molto più esperto del reverendo James Miller, autore dell'oratorio JOSEPH AND HIS BRETHREN. Tale componimento letterario ha inoltre subito delle variazioni da parte dello stesso Handel, che intervenendo nel libretto ha ampliato il ruolo di Lichas, che era destinato alla sua cantante prediletta del momento, Mrs Cibber. Secondo lo studioso biografo Paul Henry Lang, l'HERCULES è "il culmine sommo del dramma musicale tardo barocco".
Per il testo di Broughton, Handel compose 25 arie, di cui 14 con il da capo, e 11 senza, 2 duetti e 8 cori, intercalati da recitativi sostanzialmente brevi ed intensi ariosi: non di meno sono presenti anche brani strumentali, oltre l'Ouverture (Maestoso-Allegro-Minuetto), una marcia e 2 sinfonie. Ouverture
HERCULES non inizia col consueto banchetto, con una cerimonia di ringraziamento o con una scena rituale, come nel SAMSON o in SEMELE, Broughton infatti vuole presentare tutti i personaggi prima che scoppi il dramma. |
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Trama Dejanira è triste, proprio come Penelope, attende il marito che da oramai molto tempo non ritorna dopo esser andato a sostenere le guerre fuori dalla Tracia. Queste negative sensazioni sono rafforzate dall' araldo Licah e dal proprio figlio Illo; gli stessi sacerdoti non riescono a confortarla: danno Ercole per morto, per cui si intona un vigoroso canto funebre. Illo decide di uscire questo limbo di incertezze, volgendo il piede verso terre straniere in cerca del padre Ercole; ecco però che un araldo annuncia il ritorno dell'eroe vittorioso, e carico di un ricco bottino, fra cui c'è la bella Iole, principessa di Ecalia, col suo seguito di ancelle. Il tono cambia, il popolo esulta e si rallegra, e tutti sembrano poter tornare alla tranquilla vita domestica. Iole è affranta dalla morte del padre, ucciso da Ercole, e dal fatto di esser ridotta in ceppi; Dejanira invece vede in lei una rivale, non vedendo che altri funesti pensieri tormentavano il suo animo. Iole dunque si proclama innocente dalle accuse di adulterio, ma questo induce Dejanira invece a credere Ercole sempre più colpevole. Interviene il coro per mettere in guardia dai pericoli della gelosia, ed Illo intanto si dichiara innamorato di Iole. Il coro commenta l'importanza della fede nell'amore, che è il dono più grande della vita. Iole però respinge Illo; Dejanira accusa Ercole, che preso in contropiede, respinge le accuse con manifesta leggerezza, cosa che invece viene presa come una confessione di colpa da parte della moglie. Il centauro Nesso, fornisce a Dejanira un abito magico, che, se viene indossato da Ercole ha le proprietà di riaccende l'amore. Licah viene così incaricato di consegnarlo ad Ercole, quale simbolo del perdono di Dejanira. Nesso, ferito però a morte da Ercole, si vuole vendicare e così il vestito, anzichè far rigermogliare l'amore, avvelena chi lo indossa; Ercole si veste di tale dono e muore, maledicendo Dejanira: allora le Furie insorgono per perseguitarla, mentre Iole trabocca di compassione per al sorte dei suoi nemici. Ma nell'epilogo barocco, la fine non può che esser gioiosa, ed ecco che Ercole sale nell'Olimpo, e Giove ordina il matrimonio della giovane coppia (Iole ed Illo) ed un coro finale esalta tutto e tutti. |
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Handel dipinge attraverso le sue note una donna ardente, a tutto tondo, che viene opposta a tutti gli altri personaggi: nella sua determinatezza che non ha pari negli altri personaggi femminili di Handel, non perde la sua femminilità: a causa della sua gelosia, il suo animo passerà da una iniziale recriminazione, poi cadrà in una oscurità spirituale per poi sfociare nell'apice della follia, momento in cui l'ascoltatore si sente sommergere da uno straripamento di musica che lo travolge. Where shall I fly?
Nella versione originale della vicenda, Dejanira si suicida, ma il reverendo omette questo episodio, poichè Broughton era conscio dell'avversione dei coevi per i finali tragici: questo finì per diluire l'effetto delle Furie Infernali, e obbligò Handel a concludere il dramma in un modo che per lui non era interessante, anche se la musica del finale non è affatto trascurabile, come ogni numero del Musical dramma, dove è presente una cura meticolosa e presenza di parti strumentali e strutture particolari ed ben elaborate. Meraviglia la sostanziale bellezza e abbondanza della musica contenuta in HERCULES. Iole
invece, la prima volta che si presenta in scena, medita sul peccato e
sull'amore, che non ancora conosce: è sempre franca e commovente, e la sua
personalità si scopre mano a mano che viene coinvolta nella vicenda. Ercole è un personaggio secondario, visto che appare in scena solo due volte, e viene presentato, con l'eccezione dell'epilogo della sua apoteosi nell'Olimpo, come un simpatico guerriero muscoloso pieno di salute, vitale e divertente. Questo è stato voluto da Handel e dal librettista, proprio per rafforzare lo sproposito della gelosia di Dejanira, verso un sempliciotto che non pensa neppure alla fornicazione. Illo non è un personaggio approfondito da Handel, cui però conferisce bella musica. La parte di Licah, come su si diceva invece è stata ampliata da Handel, è comunque sovrabbondante per il dramma, per cui alcune sue parti potrebbero essere soppresse: questo ruolo fu espressamente ampliato per la signorina Susanna Cibber, sorella minore di Thomas Augustine Arne: infatti quando Handel ebbe la certezza che Mrs Cibber avrebbe fatto parte del cast, pensò di darle spazio nel dramma: Handel ampliò ma cambiò pure il registro che originariamente era scritto per tenore (da tre recitativi come aveva terminato Handel in agosto l'HERCULES, divenne una parte quella di Licah per contralto con bel sei arie, arrivando ad averne tante da poter rivaleggiare con quelle della protagonista Dejanira). Dopo parecchie contrattazione Handel riuscì ad ottenerla nel cast, anche se tardi, e questo comportò le modifiche al ruolo secondario di Licah proprio per Susanna. La generosità galante di Handel ebbe come effetto un arresto dello svolgimento del dramma, In nome dell'unità al dramma però in varie incisioni, per molte decadi, la parte di Licah venne moncata di alcuni brani cantati. Questo ampliamento della parte di Licah non solo non ha giovato al dramma ma neppure alla cantante che alla prima era indisposta, e non potè cantare la parte. Fino dalla ripresa dell'opera nel 1749, Mrs Cibber aveva lasciato il concerto per ricongiungersi con l'attore David Garrick al teatro, le sei arie sparirono. D'altro canto si può osservare che nel momento in cui la Sig.ra Cibber non fu più nel cast, Handel stesso eliminò la parte di Licah. Non pare esistano al giorno una incisione dell'HERCULES con tutte le sei arie della parte di Licah, e d'altro canto non è provato che Mrs Cibber le cantò tutte in una unica rappresentazione. E' curioso comunque che se secondo i critici moderni la parte di Licah sia secondaria, e a volte addirittura ridondante, al tempo di Handel l'aria più famosa dell'oratorio HERCULES fu proprio una di Licah: si tratta di "The smiling hours". Mrs Cibber, che come si è già detto aveva partecipato alla esecuzione Dublinese del MESSIAH, ebbe dedicati dei versi anonimi nel "Gentleman's Magazine", che celebravano le sue esibizioni:
Il nuovo dramma musicale HERCULES fu un insuccesso, cosa che poteva prevedersi poichè la grande maggioranza degli ascoltatori di Handel non era in grado di comprendere la fusione degli accenti di dolore mescolati con un impulso vitale espressivo: Handel dovette riconoscere la propria sconfitta cancellando dopo pochi giorni dalla prima le restanti rappresentazioni in abbonamento. Con la sua caratteristica onestà propose di "rimborsare i soldi dell'abbonamento" per la parte inutilizzata: il comunicato fu reso pubblico il 17 Gennaio 1745 sul Daily Advertiser, ed è un documento commovente, un'orgogliosa confessione e volendo anche un'accusa al pubblico.
L'appello, sopra esposto, ebbe l'effetto sperato, in quanto una nazione caratterizzata da una buona indole si fece vedere nel numero successivo del Daily Advertiser dove molti abbonati suggerirono che "in armonia con il carattere della nazione e con i meriti dell'uomo" rinunciassero a ritirare il resto del prezzo pagato. Tale effetto indusse allora Handel, in una settimana, fu in grado di annunciare sempre nello stesso quotidiano, che, commosso dalla generosità degli abbonati, non si sarebbe accontentato di semplici espressioni di gratitudine, ma avrebbe cercato di adempiere agli obblighi previsti originariamente, per quanto fosse possibile: il 16 febbraio si annunciò un settimo concerto in abbonamento che rilanciava HERCULES, cosa che però fu rimandata al 1° marzo. Il popolare SAMSON sostituì il poco apprezzato HERCULES... e poi... poi sarebbe giunto il BELSHAZZAR. HERCULES è un oratorio lento, dove i brani in largo predominano su tutti, e con essi quelli con le tonalità minori. Il linguaggio armonico è audace, nuovo,e i prestiti da se stesso sono pochi e molto molto arricchiti; Trionfa il recitativo accompagnato, molto utilizzato per raggiungere alte intensità; i ritornelli strumentati sono tutti molto elaborati. Sebbene l'organico non sia ampio all'eccesso, i brani dove appaiono le trombe e i corni sono numerosi; i violini restano il cardine di tutto, attorno ai quali si libra abilità e fantasia di Handel; sovente si può notare come il basso continuo punti verso le tonalità acute; sono omessi i contrabbassi, e la parte bassa viene affidata da Handel ai violoncelli, in caso contrario rinuncia direttamente al basso continuo. A cura di Arsace da Versailles
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