Sunto Il Secondo atto porta in scena una Iole disperata che invoca la libertà; Dejanira, moglie di Hercules, sopraggiunge, che consumata dalla gelosia, accusa Iole di esser l'amante del marito. Iole si proclama innocente. Poco dopo giunge Illo, che, affascinato dalla bellezza della Principessa, le dichiara il suo amore. Frattanto Dejanira affronta Hercules, aggredendolo con l'accusa di adulterio. Pure calunnie secondo Hercules, che esce per recarsi all'altare, dove fra un po' si sarebbero svolti i riti celebrativi. Una uscita troppo frettolosa che non fa altro che confermare i sospetti di Dejanira, che decide di agire: progetta infatti di inviare al marito la veste intrisa del sangue del centauro Nesso, che lei ritiene avere le proprietà di un filtro d'amore, Invece la veste non reca altro che la morte: è così che si compie la vendetta di Nesso, che era stato ucciso da Hercules per gelosia. Il tono allegro e pomposo che termina il primo atto viene abbandonato con l'incipit del secondo atto, prima con una sinfonia introduttiva, e poi in un secondo momento quando appare in scena Iole, afflitta per la perduta libertà: quale sarà il suo destino? "Why was I born a princess?" canta Iole nel recitativo, e continua nell'aria "How blest the maid, ordained to dwell", dove si pensa ad un futuro lontano... How blest the maid, ordained to dwell
ma queste introspezioni vengono sostituite dal confronto diretto fra le due donne. La furia di Dejanira è calmierata all'inizio, quando canta con dolore "When beauty sorrow's liv'ry, our passions take the fair one's part"... When beauty sorrow's liv'ry, our passions take the fair one's part
ma questione di poco tempo, e passa alle accuse. Iole sa di essere innocente, e replica con l'aria "Ah! think what ills the jealous prove" Ah! think what ills the jealous prove
Licah avendo udito l'accusa verso Ercole di essere uno mero simulatore, si erge a difendere il suo padrone in un'aria complicata col da capo. Poi è il momento del Coro che interviene col commentare i pericoli della gelosia, parificata come ad una infernale peste, e intonata su una musica di elevata intensità: "Jealousy, infernal pest", infonde proprio il tono della tragedia greca, che non si ascoltava sa millenni. Jealousy, infernal pest
Così come nel Primo Atto, il coro ha sottolineato la voce collettiva di compiacimento per la pietà e l'amore filiale, ora fa sentire l'unanimità di condanna verso la diabolica e maledetta gelosia. Questo è un brano moderno in contrasto con questa evocazione greca: è un coro con da capo, espresso con mezzi sinfonici, giacchè la parte strumentale non ha la funzione di mero accompagnamento della voce, ma una autonoma struttura sinfonica. "Le volute strumentali sono studiate in modo che elementi tematici significativi si inseriscono nelle pause delle parti vocali" (P.H. Lang). Quando poi più tardi vi è l'unione fra strumenti e voci sulla parole "Jealousy", si ottiene un effetto strabiliante. La forma del coro è un libero rondò, costruito con una mirabile struttura contrappuntistica, dove il rinnovamento avviene sempre con l'inserimento di disegni nuovi superbamente intrecciati: è considerato uno dei più magistrali cori scritti da Handel, anche perchè oltre alle caratteristiche strutturali, ha una corposità che non si infittisce e presenta quindi la collettività si esprime con colorate pennellate. Dopo questa 3 scena del secondo Atto, di una tale grandiosità, anche Handel fa fatica a riprendersi; decide allora di mandare in progressione la vicenda secondaria, ossia quella dell'amore fra Illo e Iole. Illo dichiara così il suo amore a Iole, con un tono forse un po' formale. Il librettista in effetti essendo un reverendo si è trovato in soggezione a descrivere gli ardori giovanili, e questo lo si può desumere dal testo: e questo no ha aiutato Handel nel suo lavoro di musicare questi versi. Dopo un dialogo pacato, Iole appare estremamente saggia nelle parole che proferisce a Illo, arrivando alla bellissima aria "Banish love from thy breast", in cui tuttavia la brillante coloratura non si addice al concetto che esprime. Banish love from thy breast
Illo è offeso, e canta un'aria calda e romantica, alla siciliana, "From celestial seats descending", suscitando l'approvazione del coro. From celestial seats descending
Il coro in questione è "Wanton god of amorous fires", è un embricato madrigale in stile veneziano, sorretto da un accompagnamento sinfonico che immette il suo tema qui e là fra le parti vocali, quasi capricciosamente, oppure lo combina perfettamente con il tema vocale. Wanton god of amorous fires
La scena quinta del secondo Atto vede lo scontro fra Dejanira ed Hercules, che non prende sul serio le accuse di Dejanira, anzi di tutta risposta canta un'aria ("Alcide's name in latest story") spavalda, piena di entusiasmo ed autocompiacimento, che racconta delle sue avventure. In questa aria, l'effetto è ancora più sorprendente se si aggiungono, come previsto facoltativamente, organo e fagotto. Alcide's name in latest story
Dejanira non viene per nulla impressionata dall'aria insolente del suo consorte, e dopo aver consigliato ad Hercules di deporre le armi, risponde con un'aria piena di ironia "Resign thy club and lion's spoils": questa trovata viene vista come una colpo geniale, in quanto presentare Dejanira che risponde in tono ironico/sarcastico, su note leggere ed aeree, fa vedere che la sua anima è ancora contenuta dentro una irritazione acida, non si è ancora ai livelli dell'ira.... Resign thy club and lion's spoils
Che imbarazzo per Hercules... come poteva reagire un semidio? esce di scena invocando un affare urgente da sbrigare....una uscita fatta tempestivamente, ma il modo ed il momento con cui il marito se ne va, non vanno che a rafforzare la convinzione di Dejanira: Hercules è un adultero. Dejanira prende la decisione di dover fare qualcosa difronte a così chiari indizi dell'infedeltà di Hercules. Nell'aria lenta "Cease, ruler of the day, to rise", Dejanira è assorta nei suoi pensieri volti a voler arrestare il Sole e la Luna Cease, ruler of the day, to rise
nel recitativo che segue "Some kinder pow'r inspire me", esprime la decisione di ricorrere alla magia per riconquistare l'amore di Hercules, incaricando così Licah di portare all'eroe il vestito magico di Nesso: Licah accetta cantando "As stars, that rise and disappear" una melodia danzosa, breve ed affascinate, avulsa da ritornelli strumentali. As stars, that rise and disappear
Forte di questa mossa, non ha più senso esser fredda e sarcastica con Iole, che non potrà nulla contro il sortilegio del vestito, per cui la tratta con amicizia, inviandole un ramoscello d'ulivo. Le due donne reincontrandosi cantano un duetto "Joys of freedom/What heav'enly" dove si fondono gli insegnamenti dello stile di Agostino Steffani con echi purcelliani. Joys of freedom, joys of pow'r (Dejanira) What heav'enly pleasing sound I Hear! (Iole)
Il coro si rallegra del buon verso che sta prendendo la vicenda e non riesce a trattenere il compiacimento cantandolo a tempo di gavotta "Love and Hymen", che va a concludere l'atto. Love and Hymen
Love and Hymen - preceduto dal recitativo "Father of Hercules" di Dejanira
A cura di Arsace da Versailles
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