Le Chateau de Rambouillet

Per la storia del Castello sino alla fine dell'Ancien Régime 

Giardino e facciata del Castello rivolta alle acque ed al giardino alla francese

Ruotando attorno al castello in direzione antioraria - si vedono gli stili di costruzione successivi

Oggi è una sede di rappresentanza del Presidente della Repubblica francese. Il primo presidente ad usufruire del castello, specie per incontri con ospiti importanti, fu Jules Grévy, rimasto in carica dal 1879 al 1887.

La facciata rivolta verso i giardini appare la più omogenea, ritmata da delle arcate di finestre regolari e da degli elementi che segnano attraverso il loro volume la fine delle linee verticali: si tratta di lucernai con frontone in mattone. Essa è quella dell'Appartamento detto "D'Assemblée", costruito dal conte di Tolosa. Questa facciata è sottolineata da un balcone di bel ferrobattuto del secolo XVIII°.

La facciata sul gran canale, il cui livello dei piani è spostato rispetto quello del corpo della costruzione precedente, è inquadrato da due torri in pepaiola. La facciata sconcerta per le differenti parti che presenta, e risulta da due interventi dell'architetto Famin, una prima volta sotto l'Impero, una seconda sotto Luigi XVIII°.

In primo luogo, le aperture del primo livello sono messe in evidenza da dei frontoni classici ed un balcone ornato da ferri battuti neoclassici. Questo ultimo, che si snoda sino alla terza facciata, lega gli appartamenti dell'Imperatore e dell'Imperatrice. In un secondo tempo, questa facciata fu abbellita dal varco delle aperture curvate curvate, incorniciate di pilastri dorici che sopportano una benda ed una cornice in sporgenza. Solamente tre facciate saranno realizzate sulle sei previste, intorno a 1820, illuminando molto la sala da pranzo nell'asse del canale. Nella non portata a termine di questo progetto, il solo elemento regolatore di questo corpo di costruzione resta la cornice sotto il tetto, facente alternare metope e triglife, ossia quegli elementi decorativi tipici dorici: La metope è una forma quadrata spesso ornata con dei motivi scolpiti; la Triglife invece è costituita da tre sagome concave.

La facciata sui giardini è anche accostata da due torrette in pepaiola. La terza facciata verso l'aiuola che termina sul rondeau, differisce rispetto le altre due facciate per la bendatura liscia di cornici e per la presenza di un livello intermedio fra il primo e l'ultimo piano.

Quando si visita il castello di Rambouillet stupisce il contrasto fra il rigore esterno delle facciate e la grande differenza ornamentale che decora gli appartamenti interni.

L'interno, che non può essere nè fotografato nè ripreso con videocamere e che può visionarsi solo con guida che spiega gli interni, è suddiviso in ambienti che ricalcano le differenti epoche di realizzazione e rimaneggiamento: dopo una scalinata rinascimentale, al primo piano un oratorio eseguito sotto il regno di Luigi XVIII°, una sala del consiglio che si riferisce alla presidenza di Felix Faure (1896-1899) (dove la mobilia non è dell'epoca, ma le boiseries, i rivestimenti sono in stile del XVIII° secolo), un gabinetto di lavoro per il presidente (dove le decorazioni a pannello sempre in stile del 18-simo secolo, declinano scene di caccia, musica, giardinaggio e lavori nei campi), una anticamera, con pannelli di legno intarsiato senza dorature, un piccolo salone con un arazzo con scene di cacciagione, dei noiosi appartamenti dell'Imperatore, con uno stile che si distacca in modo netto dallo stile delle sale precedenti, una sala da pranzo grande ma poco decorata, e che si allontana dai debordi barocchi, e che si rivolge colle finestre del primo piano verso i canali. Solo tre ambienti meritano una maggiore attenzione.

Il Boudoir di Maria Antonietta

E' anche chiamato "Cabinette en tourelle de l'appartement de la Reine", ed è il fiorire dell'arte ornamentale. Lo storico d'arte Louis Hautecoeur ha detto nella metà del XX° secolo che le decorazioni vi formano "una vera filigrana d'aracnide tesa sul bosco". La ricchezza delle decorazioni in rocailles qui ricordano quelle della Camera della Regina a Versailles. Dopo il 1970, il boudoir è stato tutto ridipinto in bianco riportando la tradizione del XVIII° secolo, senza tuttavia apporre le dorature sui dettagli scolpiti. Le boiseries sono rischiarate da due larghi incroci e da uno specchio con cornice ricca e dorata, apposto sopra un caminetto marmoreo sul rosso. Per la loro iconografia e la loro ricchezza di fattura, questi intarsi conferiscono a questo boudoir tondo, una sorta di belvedere all'estremità dell'appartamento, il carattere di un vero microcosmo. Agli angoli, le 4 parti del mondo allora conosciuto sono simboleggiati da animali: il cavallo per l'Europa, il rinoceronte per l'Africa, l'alligatore per l'America ed il cammello per l'Asia. I 4 elementi sono illustrati da delle scene animate da dei putti: fabbri per il Fuoco, giardinieri per la Terra, intenti ai giochi acquatici per l'Acqua, e soffianti per l'Aria. Sparsi nello snodarsi delle fregiature, altri putti figurano i segni dello zodiaco.

Il Salone di Marmo

Il Pianterreno immediatamente simmetrico alla sala da pranzo che apre i suoi varchi alla luce verso il giardino alla francese ed ai canali. Si chiama "Salle des Marbres", e qui sono presenti i decori più antichi del castello, poichè sono stati apposti nel 1556: delle placche di marmo del Languedoc, rossi e grigiastri, ricoprono i muri interni. Il luogo fu utilizzato durante i differenti mandati presidenziali di volta in volta come sala da biliardo, salone e sala di ricevimento. Sul camino si trova il busto del Re Francesco I°, che ricorda il passaggio del Re al Castello. Si tratta di una copia eseguita nel 1756 da Luois Claude Antoine Vassé, da un busto che si trovava al tempo a Fontainebleau. Il luogo è stato restaurato di recente... nel 2003.

Il Gabinetto delle Maioliche 

Questo ambiente è visibile solo dall'esterno poichè tale sala è molto fragile. Installata quando i grandi lavori condotti dal conte di Tolosa fra il 1730 ed il 1736, questa sala da bagno, chiamata anche "Antica sala da bagno di Maria Antonietta", è una dei rari che la Francia possiede in situ. Una scala nascosta ne permette l'accesso dall'appartamento dell'Assemblea. L'insieme dei muri è ricoperto da quadrati di Delft, tutti differenti gli uni dagli altri. Questa profusione di maiolica può rimandare al primo Trianon detto "Trianon di Porcellana", eretto nel luogo ove sorge ora il Grand Trianon, e dedicato da Luigi XIV° a Madame de Montespan.

Un esempio su un piatto delle maioliche di Delft

Le due grandi composizioni marine eseguite secondo lo stile fiammingo, riportano le iniziali CBM, ossia la sigla del suo realizzatore Cornelis Bou Maester. Forse è da leggere queste composizioni come un riferimento alle gesta del conte di Tolosa come Grande Ammiraglio. 

Alla freddezza delle maioliche bianche e blu di Delft, si oppongono delle quadrature policrome, come 4 grandi pannelli con motivi floreali: esse provengono dalla manifattura della Provenza. L'ambiente è incoronato da una  stuccatura che rappresenta la ninfa Eco ai bagni: getti d'acqua, pesci e mostri marini si mescolano alla fregiatura in rocaille.

Il 23 febbraio 1896, l'allora presidente Félix Faure, decide di trascorrere ogni anno il periodo estivo nel castello di Rambouillet. Da allora, il castello é divenuto la sede estiva del Presidente della Repubblica Francese.

Nel mese di novembre del 1975, il presidente Valéry Giscard d'Estaing riunì i sei capi di governo dei paesi più industrializzati proprio nel castello di Rambouillet. Quella fu la prima riunione del G7 (allora G6). I presenti furono: Gerald Ford, Harold Wilson, Aldo Moro, Takeo Miki, Helmut Schmidt e Pierre Trudeau.

In seguito, nel mese di febbraio del 1999, il castello di Rambouillet fu pure teatro della negoziazione sul Kosovo.

Torna alla sezione:

Storia 

La Capanna della Principesse de Lamballe

La Laiterie de la Reine

Le Jardin de Rambouillet

A cura di

Arsace da Versailles