Lotario |
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HWV 26 |
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Dramma per musica in tre atti Musica di George Frideric Handel, completata il 16 Novembre 1729 Libretto di Giacomo Rossi, da Adelaide di Antonio Salvi Prima rappresentazione: 2 Dicembre 1729, King's Theatre, Haymarket, Londra Cast della prima:
Adelaide:
Orchestra:
Note:
Handel terminò
Lotario il 16 novembre 1729, e fu rappresentato il 2 dicembre
dello stesso anno. Il libretto era di Giacomo Rossi, da Adelaide
di Antonio Salvi. I personaggi sono 6: Vediamo come si suddivide la struttura dell'opera: 1 - Ouverture ATTO PRIMO
Ho dato una veloce scorsa all'organico previsto, e devo dire che ci sono strumenti che arricchiscono i consueti e basilari violini e continuo
(ecco, su questo non c'è scritto nulla, nel senso di come doveva esser composto, forse è il direttore d'orchestra che deve scegliere cosa
mettere oltre al cembalo naturalmente). Lotario segna una nuova fase nella produzione operistica di Handel, quella legata all'esperienza della New Royal Accademy of Music. Nel castrato Antonio Bernacchi , bolognese, in età piuttosto avanzata (44 anni)- osserva Celletti - "si suole ravvisare il primo assertore di quello stile tra l'acrobatico e il brillante nel quale, in campo femminile, emergeva la Bordoni": per cui queste caratteristiche del castrato Handel le ha sfruttate nel Lotario. Lo stile che acquista l'opera affidando il ruolo principale all'evirato cantore Bernacchi diviene quasi galante nutrito da frequenti e vistose fioriture vocali. Sfrutta Handel anche le capacità di commozione del castrato, nell'aria elegiaca "Rammentati cor mio", dove si sfrutta la capacità del cantante suddetto di controllare rigorosamente i timbri della sua emissione, per toccare le "corde della commozione". Berengario, interpretato a quel tempo da Annibale Pio Fabri, fu accolto freddamente a Londra (ma le opinioni sono discordanti, vedi sotto cosa pensava Rolli), benché questo bolognese fosse molto apprezzato in Italia. Handel gli riserva una delle parti più terribili che un tenore potesse affrontare: la tessitura vocale è sempre altissima e Fabri deve sfoderare tutte le sue doti di virtuoso per superare i trilli, le note staccate, gli intervalli smisurati e rapidissimi di cui Handel dissemina la sua parte. Anna Strada, la soprano bolognese sempre fedele a Handel, presenta arie che hanno uno sviluppo melodico molto ampio e cantabile, interrotto però da fittissime serie di fioriture che portano la voce ad altezze elevatissime. Nel dicembre 1729, acido acido, Paolo Rolli ragguaglia il diplomatico modenese Giuseppe Riva, allora a Vienna, ma in servizio presso l'ambasciata estense di Londra dal 1715 al 1729, intorno alla prima opera della nuova Academy, il Lotario di Handel: "Nove giorni fa si cominciò l'opera intitolata Lotario. Io non vi fui se non martedì passato, cioè alla terza recita. L'opera è universalmente stimata pessima. Bernacchi non piacque la prima sera, ma cangiò metodo la seconda, e piacque: di persona e di voce non incontra come il Senesino, ma il rinome dell'arte che egli à... Il libro fu recitato anno passato dalla Faustina e dal Senesino a Venezia intitolato Adelaide. Perfido! La Strada incontra molto et ab Alto si dice che canta meglio delle due passate. Perché l'una non piacque mai, e l'altra si vuole che si scordi; il vero è che questa à un penetrante filetto di voce soprana che titilla le orecchie; ma oh quanto siamo lunge dalla Cuzzoni! Questa è il parere ancora di Bononcini col quale sentii l'opera. Il Fabri è un grande successo, canta veramente bene. avreste mai pensato che un tenore avrebbe riscosso un tale trionfo qui in Inghilterra? [questo dimostra come in Inghilterra l'attenzione si concentrava sui timbri alti, soprano, naturale o di castrato]. La Merighi è veramente perfetta attrice, e tale è generalmente stimata. V'è una Bertolli ragazza romana che recita da uomo. Oh caro Riva, quando la vedrete sudar sotto l'elmetto son certo che la desidererete modenesissimamente. V'è poi un basso d'Amburgo che à voce più da contralto naturale che da basso, canta dolcemente nella gola e nel naso, pronuncia l'italiano alla tedesca, si atteggia come un pargoletto cinghiale, ed à più faccia da valet de chambre che d'altro. Bello! bello! ma bello! Si allestisce il Giulio Cesare, perché l'udienza scema forse. Mi pare che la procella siasi mossa sul superbo forse. Mi pare che la procella siasi mossa sul superbo Orso. Tutta fava non si vuole, e fava sì mal cotta come questa prima. L'Heidegger sè fatto grand'onore negli abiti, e bastante nelle scene ove è almeno la sancta mediocritas, e pure il concorso manca alla bella prima. Videbimus ..." (fonte: cfr. doc. 5, p. 86 sg.) L'opera a suo tempo non ebbe successo, ma ecco cosa scrive Mrs Pendarves (per chi non lo sapesse, era un'appassionata spettatrice delle Opere italiane): "L'opera è troppo bella per il gusto volgare della città, e difatti è stata condannata a non apparire mai più sulle scene dopo questa sera. Io invece desidero tantissimo sentire il suo ultimo cant, povero cigno caro! Fra poco avremo la ripresa di alcune vecchie opere e la cosa mi dispiace, perché porterà a fare il confronto fra questi cantanti e quelli che le cantarono la prima volta, il che apparirà svantaggioso alla massa sconsiderata. Quest'opera non è apprezzata perché è troppo studiata, mentre la gente non desidera altro che minuetti e canzonette; per farla breve, la Beggars' Opera e Hurlothrumbo sono ora gli unici spettacoli ritenuti degni di essere applauditi" (Hurlothrumbo fu una popolare commedia mista a musica scritta da un certo Samuel Johnson, originario del Cheshire).
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Ultimo aggiornamento: 17-10-21 |