Chandos Anthems |
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Handel dal 1717 e per qualche
anno, fu al servizio del
Duca di Chandos. Durante questo periodo, che divise forse tra Cannons
e la dimora londinese del suo protettore, Handel finì due composizioni
drammatiche,
Il testo di LET GOD ARISE, che è lo Chandos Anthem contrassegnato con numero 11, inizia con una sontuosa e sfavillante sonata, almeno come struttura ma come strumenti è un tripudio orchestrale e di note, incastonate in una melodia complicata e al tempo stesso cantabile, corredato da un oboe solista e una orchestra di archi e scritta in tre parti: la conclusione della sonata si incastra a pennello col cambio di melodia che introduce il coro, complicato, elaborato, ricco, e dove la melodia non rischia di rimanere schiacciata da un freddo ed inespressivo contrappunto. In realtà questa sonata consiste in sostanza in 2 movimenti, il secondo è una specie di fugato che termina con la parte lenta che introduce il coro: la scrittura è estremamente viva, trasudante l'entusiasmo di Handel alla lettura del testo. L'aria del tenore che segue, che ha un incipit che fa ricordare uno stile bachiano, cupo, viene subito spazzato via da una melodia gioiosa e piena di vita, e si canta "Like as the smoke vanisheth"; con un obbligato di violoncello e del contrabbasso corrispondenti alla linea fiorita del solista. L'aria del soprano che succede a questa è anche essa accompagnata da un obbligato di oboi, e il coro "O Sing Unto God" porta ad un certo punto ad un pezzo lento "Praised be the Lord&" che manifesta il grado di interiorizzazione della musica in stile Barocco Inglese: alla fine il coro si tramuta nuovamente con la melodia: sulle parole "At Thy rebuke", dove si incentra il ritmo della Hornpipe inglese, concludendosi poi l'inno con un gioioso Alleluja.
Libretti:
A cura di Arsace |
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www.haendel.it |
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Ultimo aggiornamento: 17-10-21 |