Antonio Maria

 Bononcini

 

 

La Decollazione di

 S.Giovanni Battista 

 

 

 

Il cd che presenta questo oratorio è edito dalla TACTUS, n° catalogazione TC 675201, DDD, durata 64.09, ed è una produzione di Antonio Maria Bononcini (1677-1726), fratello minore dunque di Giovanni Bononcini.
Si tratta di un oratorio su testo interamente in italiano, lingua che imperava non soltanto nell'opera seria, ma anche alla corte degli Asburgo, dove dopo Leopoldo I era divenuta ufficiale, certo non solo per questioni estetiche, ma si pensa anche perché suggellava e fregiava un Impero che si definiva con i 2 aggettivi "Sacro Romano". L'oratorio in questione appartiene al gruppo di oratori prodotti per la corte degli Asburgo fra la seconda metà del XVII e il 1730 circa. Antonio Maria Bononcini, accanto a Johann Joseph Fux, Antonio Caldara riuscirono ad emancipare questa forma musicale dal melodramma coevo, associandone uno stile particolare: uso di contrappunto più semplice, stile tendenzialmente più severo, e soprattutto una moderazione del virtuosismo delle parti vocali.
L'Oratorio in oggetto riporta come data della prima rappresentazione 1709, in occasione della Quaresima, ed è stato eseguito presso la cappella dell' imperatore Giuseppe I: esso è il 4 lavoro, non in ordine cronologico, di Antonio Maria Bononcini per la corte Imperiale (LA MADDALENA (1705), IL TRIONFO DELLA GRAZIA (1707) e L'INTERCISO (1711) ). L'oratorio è diviso come era consuetudine in 2 parti ed era così sezionato perché fra la prima e la seconda parte c'era spazio per il sermone liturgico, questo a differenza dell'Italia: a Vienna le opere sacre dram
matiche facevano parte integrante della funzione liturgica.
Il libretto è dell'abate Giovanni Domenico Filippeschi, e narra la storia di Giovanni Battista tratta dal Nuovo Testamento. I protagonisti sono: Battista (alto), il re erode (basso), sua moglie Erodiade (soprano), e la figlia di quest'ultima Salomè (soprano).

Nella versione incisa, diretta da Sadro Volta, con l'Orchestra del Teatro dell'Opera Barocca di Guastalla, abbiamo come cast:

Il Batista - Micael Van Goethem
Erodiade - Mauria Barazzoni
Salomé - Daniela Piccini
Angelo - Fernanda Piccini
Erode - Virgilio Bianconi

Composizione delle tracce:

1 - Sinfonia
2 - perché il Sole (il Battista)
3 - Ritornello
4 - Già costretta dal martir (Erodiade)
5 - Ritornello
6 - Ecco ai tuoi cenni (Salomè)
7 - Sì cadrà la cervice (Salomè)
8 - Al prigionier Battista (Angelo)
9 - Festivi giulivi (Salomè)
10 - Rapido da te lungi (Coro)
11 - De la tua vita (Salomè)
12 - De le palme (Salomè)
13 - Fortunata mia Salomè (Erodiade)
14 - Nulla si nieghi, tuto si doni (Erode)
15 - Ombre che qui d'intorno (il Battista)
16 - Bacio l'ombre e le catene (il Batista)
17 - In quest'orror profondo (Angelo)
18 - Tu che sei nume i pace (il Battista)
19 - Et ancora i tuoi voti (Angelo)
20 - Tardi diviene all'ira (Angelo)
21 - Figlia già fausto arride (Erodiade)
22 - Clizia che è amante del Sol (Salomè)
23 - Il crin cingetemi (Erodiade)
24 - Ecco o madre (Salomè)
25 - Così d'Empio livore (Angelo)
26 - Muore il giusto (Coro)

Quasi tutte le arie dell'oratorio hanno il da capo scritto per esteso, e i recitativi invece sfociano spesso in dei discreti ariosi: essi comunque sono molto brevi. Le melodie delle arie sono piacevoli e dolci, e sono costruite sapendo fonder bene testo e musica. E' previsto spesso l'uso dei violini all' unisono, secondo dei modelli derivati dall'ambiente operistico, come per esempio "Il crin cingetemi" di Erodiade, oppure ci sono arie caratterizzate da uno stile più rigoroso e severo, come ad esempio "Bacio l'ombre e le catene"del Battista, dove la melodia struggente della viola - pezzo iniziale – col suo registro scuro, si interseca con una struttura "fugata". L'organico si basa su una struttura di archi, anche con la presenza del cembalo naturalmente, ma come ci suggeriscono le presentazioni del libretto accompagnatorio del cd, "la tavolozza dei colori è ricca e ben articolata". Se si considera l'aria di Erodiade "Già costretta al martir", in ritmo "affettuoso" ha un incipit formato da un commento musicale dei violini che accennano il lamento di Erodiade, nel frattempo le viole i bassi arpeggiano marcando l'armonia: poi però quando parte la voce all'intero dell'aria, c'è una tecnica che pare sia tipica di Antonio Maria: enfatizzare il pathos, rendendo più esile il corpo dei violini, diminuendoli a 2 e ad una viola che funge da basso.
L'arie invece di Erode "Nulla si nieghi" è un'aria da camera per Basso, ed è caratterizzata da 2 violoncelli e basso continuo, assenza del cembalo, e pare che il complesso strumentale abbia la funzione di fare da ritornello alla voce. Il violoncello è uno strumento caro ai Bononcini, non solo a Antonio Maria, ma anche a Giovanni, si pensi all'aria inclusa nell'opera MUZIO (3° atto di Handel). L'attenzione posta a questo strumento nell'oratorio in oggetto sembra far presupporre che la parte del violoncello fosse sonata direttamente da Antonio Maria Bononcini, che era un ottimo virtuoso del violoncello. La sinfonia d'apertura dell'oratorio è lenta in stile fugato, la cui struttura contrappuntistica si basa sull'intrecciarsi di 3 soggetti differenti, e si conclude a modo francese, facendo vedere come Antonio Maria fosse in grado di combinare i differenti stili del Barocco. I ritornelli di cui al numero 3 e 5 del cd, hanno la funzione i ampliare la portata drammatica delle arie e richiamano il tema su cui sono costruite le arie che loro appunto precedono. I cori che sono presenti nell’oratorio hanno ritmi ben differenti, il primo "Rapido da te lungi" è in stile di danza, mentre "Muore il giusto" conclude l'oratorio moraleggiando
"Muore il giusto e sempre vive
Perché vita è il suo morir.
Viva l'empio
E a morte ascrive
Quel che vita è al suo gioir......."
 


 

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A cura di Arsace

 

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Ultimo aggiornamento: 07-05-20