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Libretto di
Silvio Stampiglia,
tratto da Virgilio
Prima
rappresentazione: Napoli, Teatro San Bartolomeo, il 27 Dicembre 1696
Personaggi
Camilla, erede al trono dei Volsci,
sotto le finte spoglie della pastorella Dorinda, soprano;
Prenesto, principe del Lazio,
innamorato di Dorinda, soprano;
Latino, Re del Lazio, tenore;
Lavinia, sua figlia, innamorata di
Turno, soprano;
Turno, Re dei Rutuli, sotto le finte
spoglie dello schiavo moro Armidoro, soprano;
Mezio, confidente di Camilla, tenore;
Linco, servo di Camilla, Basso;
Tullia, cameriera di Lavinia, tenore
Un cacciatore, tenore;
matrone, cortigiani, soldati, cacciatori, popolo.
Per molto
tempo attribuita al fratello di Giovanni,
Antonio Maria, l’opera riscosse
nel Settecento un straordinario successo.
Nel corso di trent’anni fu diffusa in una ventina di piazze teatrali
italiane, mentre a Londra raggiunse l’impressionante numero di 100
repliche fra il 1706 e il 1728; già nel 1698 Bononcini aveva provveduto ad
una rielaborazione della partitura (si veda LA RINNOVATA CAMILLA; Roma,
Teatro Tordinona).
La trama era il libretto originale di Silvio Stampiglia, testo anch’esso
molto ammirato durante il settecento, poiché fu intonato per ben 38 volte
da grandi maestri quali per esempio
Vinci,
Leo (Parma 1725), e
Porpora (quest’ultimo
lo mise in musica, oltre che a Barcellona nel 1755, nel 1740 e nel 1760 a
Napoli, a ben 64 anni dall’intonazione di Giovanni Bononcini).
Trama
Atto primo
Camilla,
travestita da pastorella, arriva alla campagna del Volsci, con l’intento
di rovesciare l’usurpatore, Re Latino, dal trono che le spetta di diritto.
Giunge un gruppo di cacciatori.
Tra di loro Prenesto, figlio di Latino, stava per esser ucciso da un
cinghiale, se Camilla prontamente non lo avesse abbattuto: questo fatto fa
scattare l’amore del principe per Camilla.
Intanto Lavinia, sorella di Prenesto, ospita nella Reggia, travestito da
schiavo, il Re nemico Turno, suo amante.
Mentre Camilla trama un complotto contro Latino, questi impone alla figlia
di maritarsi.
Atto secondo
Proseguono gli
intrighi amorosi e i complotti politici.
Camilla si presenta come donna estemamente dinamica: prima, alla vista
delle statue degli avi, giura vendetta contro Latino, poi si rivolge
direttamente al popolo per sollevarlo alla lotta; infine, dibattuta fra
l’amore per Prenesto e la fedeltà alla patria, viene introdotta a corte.
Atto terzo
Latino e Turno
si alleano contro Camilla, la cui identità viene nel frattempo scoperta
dalla cameriera di Lavinia.
Fatta prigioniera, Camilla è liberata da Prenesto, che, nononstante l’odio
fra le famiglie, non può non amarla.
Durante un banchetto viene annunciata una rivolta popolare: Camilla e i
suoi alleati hanno sconfitto l’esercito di Re Latino.
L’amore però alla fine trionferà sulla rivalità politica: le nozze di
Camilla e Prenesto cancelleranno la discordia fra i due popoli.
Riflessioni su
Testo e Musica di
Camilla
Nel creazione
del libretto,
Silvio Stampiglia si avvalse sia di una serie di vincenti
espedienti drammaturgici (travestimenti, personaggi e sentimenti
stereotipati), di sicuro gradimento, sia di situazioni inconsuete (le
scena delle statue, che ritroveremo nell’ACHILLE IN SCIRO di
Metastasio) e
di un personaggio originalissimo: la protagonista, una donna capace di
assumere molte caratteristiche dell’eroe virile, insieme amante
principessa e guerriera e, a conclusione del dramma, perfettamente in
grado anche di legiferare, assicurando la pace e tranquillità al suo
popolo: non si può non pensare ad un parallelo con la vita di Maria
Teresa, Imperatrice d’Austria.
La vicenda si snoda in ben 57 numeri musicali, dato questo che pone questo
dramma al di là delle riforme di
Zeno e di Metastasio.
L’interesse della partitura risiede in particolare nelle arie, curate
minuziosamente nei loro dettagli: la maggior parte appartiene alla forma
“grande” col da capo, accompagnate non più dal solo basso continuo, ma
dall’orchestra intera d’archi.
La struttura formale si diversifica in funzione della tipologia d’aria:
sono presenti arie complesse, vaste ed articolate, e arie brevi o duetti
che si basano su uno spensierato movimento monotematico in forma di danza
( un minuetto ad esempio).
Celeberrima fu l’animata Sinfonia d’Apertura, la cui novità di scrittura
impressionò molto il pubblico londinese.
A cura di Arsace
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