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Charles de
Brosses ragionando sui
compositori italiani scrisse:
"... A Roma oggi è di moda
Latilla. La SIROE che
si
sta dando al teatro d'Aliberti, è una composizione sua; ma nè lui nè
Terradellas ed altri valgono quelli che lavoravano di più alcuni
anni fa: e questi avevano superato i loro predecessori, come
Bononcini, Porta il vecchio, Scarlatti, Sarri, compositore abile e
triste, Porpora, schietto ma con scarsa capacità di invenzione.
Vinci, Adolfo Hasse, tedesco di nascita, detto comunemente il
Sassone, e Leo sono quelli le cui opere oggi sono maggiormente
stimate: Vinci è il Lully italiano, vero, semplice, naturale,
espressivo, e col miglior canto del mondo, senza esser ricercato; ha
lavorato molto, benché sia morto giovane. Dicono che fosse spudorato,
e che, dopo averne più volte buscate per una relazione che
intratteneva troppo pubblicamente con una signora finì avvelenato. La
sua più bella opera è considerata l'ARTASERSE, ed è anche uno dei
migliori testi del
Metastasio, che l'ha ricavato sia dallo STILICOME
di Thomas Corneille, sia dal SERSE di Crébillon. E' questa la più
famosa opera italiana. Non l'ho vista recitare ma la conosco per
averla udita quasi per intero nei concerti, e ne sono rimasto
affascinato. Per quanto quest'opera di Vinci sia eccellente, la scena
della disperazione di Artabano, aggiunta dal poeta e musicata dal
Sassone, è probabilmente superiore a tutte le altre. Il
Recitativo "Eccomi al fine in libertà del mio dolor" è
stupendo, e
così pure l'aria che segue "Pallido il Sole".
Questo brano non si trova facilmente: ha avuto la bontà di darmelo il
principe Edoardo: lo considero come la più bella tra le sette od
ottocento arie che ho fatto copiare da diverse opere. Il Sassone è
estremamente abile, le sue opere sono costruite con grande gusto di
espressione ed armonia. Leo ha un genio poco comune; egli rende bene
le immagini, la sua armonia è purissima, i suoi canti hanno melodie
piacevoli e delicate, e sono pieni di ricercatezza ed invenzione. Non
sono facili da decifrare, per quanto in genere la musica italiana sia
più agevole a leggersi ed a cantare della nostra (francese), a parte
il fatto che non richiede tanta voce. Ne avevo già fatto esperienza,
non senza sorpresa, con alcune giovani signorine di Ginevra che
stavano imparando contemporaneamente tutte e due, ed avevano appreso
prima tre arie italiane che un'aria francese. "
Opere teatrali
• ARTASERSE
Libretto di
Metastasio (4 febbraio 1730)
Discografia
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Artaserse
Artaserse: Philippe Jaroussky, controtenore
Mandane: Max Emanuel Cencic, controtenore
Arbace: Franco Fagioli, controtenore
Semira: Valer Barna-Sabadus, controtenore
Megabise: Yurly Mynenko, controtenore
Artabano: Daniel Behle, tenore.
Concerto Köln,
dir. Diego Fasolis
Virgin (3 CD, 2012)
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A cura di Rodrigo |
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