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Allievo alla Thomasschule di Lipsia, con i
condiscepoli C.
Graupner e J. Fr.
Fasch, ebbe modo di usufruire dell’egida di
J. Schelle e
J. Kuhnau, quali
pregiati esponenti musicali del tempo: è grazie ad essi che Heinichen
sviluppò ben presto le sue doti tanto che a 13 anni era già direttore e
compositore di musica da chiesa.
Dal 1702 studiò diritto all'università e nel 1706 divenne avvocato a
Weissenfels, luogo in cui rimase fino al 1709, con l’opinione che la musica
fosse un impegno molto qualificato, ma privato.
Tornato a Lipsia nel 1709 decise di dedicarsi alla professione di musicista:
le sue opere teatrali, incoraggiate da M. Hofmann e
G. Ph. Telemann, e
dai membri del suo circolo musicale di Weissenfels, suscitarono un tale
successo che nel 1710 Heinichen fu chiamato a Zeitz, in Sassonia, nel ruolo
di compositore, direttore e maestro di cappella dal conte Moritz Wilhelm.
Ebbe modo di soggiornare per qualche anno in Italia, terra in cui conobbe
Vivaldi a Venezia,
componendo qui due opere. Fu anche a Roma e Firenze, poi, nel 1716, tornò in
patria e si stabilì a Dresda, che non abbandonò sino alla morte ricoprendo
l’incarico di maestro di cappella e compositore. A Dresda ebbe occasione di
conoscere illustri musicisti suoi contemporanei (Veracini,
Lotti,
Quantz).
Nell’ultimo periodo della sua vita l'interesse giovanile per la musica
sacra, che nel gruppo di studenti della Thomasschule era naturale, si
approfondì seguendo una strada del tutto personale con un distacco
dall'opera teatrale, avvenuto intorno al 1720, quando a 37 anni, al culmine
del successo, Heinichen volse le spalle alla suprema forma di rappresentanza
e lusso cortigiano per consacrarsi quasi totalmente alla composizione di
musica sacra, fino alla morte prematura. Fra i suoi allievi si ricordano
J. G.
Pisendel
e C. H. Graun.
La sua produzione gli valse l’epiteto di “Rameau tedesco”, locuzione con la
quale si intendeva fare riferimento non solo all’importanza ben più che
regionale di questo maestro, ma soprattutto alla sua versatilità: la sua
musica si manifesta con tutte le forme allora in uso e si volge con uguale
interesse all'ambito spirituale e profano.
Heinichen deve ricordarsi anche come pregiato teorico, avendo lasciato 2
ampi scritti sulla teoria del continuo, che lo presentano come teorizzatore
sistematico rigoroso.
Egli era uno dei pochi compositori che come teorico si distaccava dalla
opinione generale. Lo scritto Accurata istruzione di nuova invenzione (Neue
Erfundene und Gründliche del 1711) cerca di dare una nuova definizione del
processo creativo musicale, criticando ai coevi il metro di giudizio e di
valutazione che veniva adottato, fondato su una eccessiva discriminazione
metafisica dei linguaggi singoli. Il criterio che Heinichen propone era più
semplice e controllabile da parte del pubblico: egli impiegò il termine
francese “goût”, ribadendo il concetto del “gusto del mondo”, riferendosi ad
un felice “mescolamento” di tutti gli stili, cosa che può anche leggersi
come una manifestazione del razionalismo illuminista, che sfocerà in un
nuovo modus viventi: la galanteria.
Nel 1713 Mattheson
pubblica L’orchestra di nuova costituzione (Das Neue-Eröffnete Orchestre),
dove enuncia l’esistenza di tre elementi per una composizione:
“Ci sia concesso notare soprattutto che, mentre sono ad ora si esigevano
nella composizione finita solo 2 elementi, ossia Melodia e Harmonia, oggi
essa sarebbe malissimo fatta se non vi si aggiungesse il terzo elemento,
ossia la Galanteria.
Tuttavia , questa galanteria non potrà essere insegnata, né rinchiusa in
regole determinate, ma potrà essere raggiunta solo per mezzo di un buon goût
e di un Judicium.
Se si volesse ricorrere ad un paragone – nel caso che il lettore non fosse
sufficientemente galante per comprendere che significhi in musica galanteria
– non sarebbe inadatto il caso di un vestito dove il panno possa
rappresentare la tanto necessaria armonia, la fattura la melodia conveniente
a questa armonia, e la borderie sarebbe la galanteria.”
Heinichen, di vedute simili, ebbe un amichevole scambio epistolare con
Mattheson, dove si evidenziano chiare manifestazioni di grande stima
reciproca.
Non si può sottacere inoltre la centralità che ebbe come direttore
d'orchestra e organizzatore di esecuzioni musicali di ogni tipo in un quadro
socialmente adeguato, qualità che fecero di lui il cuore artistico della
corte del principe elettore di Dresda, una delle capitali della vita
musicale germanica del tempo.
Personalità completa, alla cui grandezza spirituale e vasta cultura si
aggiunge anche una seria preparazione scientifica, Heinichen trasse dal
soggiorno in Italia l'occasione per studiare in tutta la sua ampiezza la
principale cultura musica europea e per dare importanti contributi
personali, in particolare le numerose cantate che rappresentano la migliore
musica di intrattenimento italiana.
Sebbene nelle sue opere strumentali si possono intravvedere analogie di
forma e tecnica compositiva con i modelli italiani, tuttavia l'influsso
decisivo fu quello degli eminenti strumentisti della sua cappella di corte
di Lipsia, tra i quali il violinista Veracini e l'eccellente liutista
L. S. Weiss. Non si
può tacere il legame che Heinichen ebbe anche con il boemo
J. D. Zelenka col
quale condivise il servizio liturgico dal 1718.
Occorre infine rilevare che alla ricerca musicale rimane ancora il compito
di determinare il valore della posizione storico-musicale di Heinichen
attraverso lo studio approfondito della sua opera vasta e qualitativamente
eterogenea, e di correggere il giudizio attuale così poco differenziato.
Composizioni
Opere teatrali
Der Karneveal von Venedig oder Der
angenehme Betrug (Weissenfels?, 1705);
Hercules (Lipsia?, circa 1709);
Olimpia vendicata (Naumburg, 1709);
Paris und Helene oder der glückliche Liebeswechsel (ivi, 1710);
Le passioni per troppo amore (libretto M. Noris; Venezia, 1713);
Mario ovvero Calpurnia (o Calfurnia) (G. Braccioli; ivi, 1713);
L'amicizia in terzo overo il Dionigio, pasticcio con Messa, Stricker e
Finger (Rapparini; Neuburg a. d. D., 1718);
Flavio Crispo (prevista per Dresda per il 1720 e non rappresentata per
lo scioglimento dell'Opera italiana)
Serenate e musiche per feste
Zeffiro e Clori (1714);
La gara degli Dei Festoratorium zur Hochzeit des sächsischen
Kurprinzen Friedrich August II (testo Washington; Dresda, 1719);
Diana sull'Elba (eseguita sul fiume, 1719);
Serenata di Moritzburg (1719);
Le nozze di Nettuno e di Teti (Pillnitz, 1726);
Musica da tavola per il giorno del nome di S. A. R. Frederigo Augusto
(1727)
Oratori
La pace di Kamberga
Oratorio tedesco al Sepoltro Santo (1724)
Musica sacra
12 messe (1721 – 1729);
8 Magrnfrcat (1721 - 1729);
3 Te Deum (1722, 1728, 1728);
7 lamentationer, 4 perd. (1723 - 1724);
4 litanie (1723 - 1726);
6 inni (1723 - 1724);
1 offertorio (1724);
13 Responsori perduti (1725);
2 Requiem (1726);
1 introito;
35 salmi e mottetti (1721 - 1727);
16 cantate sacre 1-8 voci (1709-28).
63 cantare profane (2 a 2 voci e 61 a 1 voce)
Composizioni per orchestra
5 sinfonie;
2 Ouverture (suites);
Pastorale per la notte della nativitate
Christi;
24 concetti per diverse formazioni
strumentali.
Musica da camera
Per strumento e continuo
7 sonate per violino o flauto;
9 sonate a 3;
4 Sonate a 3-5 parti;
2 sonate e 1 Fantasia per clavicembalo;
Fughetta e 2 Kleines harmonisches Labyrinth (attribuita anche a J. S. Bach)
per organo
Opere didattiche
Neu erfundene und gründliche Anweisung..... zu vollkommener Erlernung
des General-Basses (Amburgo; 1711);
Der General-Bass in der Composition oder: Neue und gründliche Anweisung
(Dresda, 1728).
Senesino
e Heinichen
Discografia
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Grand Concertos
Musica
Antiqua Köln, dir Reinhard Goebel
Archiv (2 CD)
Molto raccomandabile |
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Missa
+ Zelenka:Te Deum
Dresdner Kammerchor
Dresdner Barockorchester, dir
Hans-Christoph Rademann
Carus (1 CD) |
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Lamentationes Passionmusik
Mechthild
Georg, soprano; Axel Köhler, alto; Jörg Dürmüller,
Scot Weir,
tenore; Raimund Nolte, basso
Musica Antiqua Köln, dir R. Goebel
Archiv (2
CD, 1996) |
A cura di Arsace
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