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Annibali a Dresda, 1744
Domenico
Annibali castrato contralto, detto Domenichino, nacque a Macerata nel 1705, stesso anno di
Farinelli.
Varcò le
scene teatrali in una data non certa: la prima notizia di una sua esibizione
risale al 1725 a Roma, in un'opera di
Nicola Porpora.
Nel trienni 1727/1729 fu a Venezia: ed è proprio qui che fu ingaggiato per
esibirsi a Dresda, dove era consueto a cantare specialmente nelle opere di
Johann
Adolf Hasse (ad esclusione però di partecipazioni ad opere liriche
per il periodo della guerra dei sette anni): tuttavia molti furono i nulla
osta per andare a cantare altrove durante il suo impegno con Dresda: Roma,
Vienna e Londra.
E proprio Londra, centro indiscusso di opera teatrale italiana, fu testimone
della sua collaborazione con Handel, per il quale cantò nella stagioni
1736-37. Handel lo ingaggiò nell'autunno del 1736, su permesso dalla corte
di Dresda. Quando arrivò a Londra cantò in un concerto entusiasmando la Regina e
le Principesse. Debuttò in teatro l'8 dicembre 1736 come protagonista in
una ripresa di Poro; da notare che ebbe il permesso, cosa insolita
per Handel, di presentare due arie di altri compositori (Ristori e
Vinci).
Ancora lo troviamo come protagonista nella prima di Arminio (12 gennaio
1737); poi fu Arsace nella ripresa di Partenope (29 gennaio 1737); Giustino
nella prima del 16 febbraio 1737; cantò in Alexander's Feast (16
Marzo 1737); nella prima rappresentazione della cantata Carco sempre di
gloria, HWV 87; nel ruolo di Ahasuerus in una ripresa di Esther (6 aprile
1737); come Demetrio nella prima di Berenice (18 maggio 1737) e prese parte
al pasticcio Didone abbandonata, HWV A12.
In virtù di questi prestigiosi ingaggi londinesi, pretese ed ottenne un
consistente aumento dello stipendio (più che raddoppiato) per tornare a
cantare a Dresda, dove tra l'altro, cantò nel FILANDRO di Porpora il 18
luglio 1747, in occasione del genetliaco di
Maria Antonia Walpurgis.
Più tardi si trasferì a Roma, cantando in molte opere di Hasse ed altri, e
probabilmente li morì nel 1779.
Aneddoti
su
Annibali
A cura di Arsace
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