Rinaldo |
||
|
||
Rinaldo, HWV 7a Opera seria in tre atti Musica di George Frideric Handel, completata nel 1711 Libretto di Giacomo Rossi su una sceneggiatura di Aaron Hill, da La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (1544-1595) Prima esecuzione: 24 Febbraio 1711, Queen’s Theatre, Haymarket, Londra Cast della prima:
Rinaldo:
Nicolò Grimaldi, castrato soprano Orchestra:
Note:
Rinaldo, HWV 7b
Prima esecuzione: 6 Aprile 1731, King's Theatre, Haymarket, Londra Cast della prima:
Rinaldo:
Senesino, castrato
mezzo-soprano Orchestra:
Note:
Nell'autunno del 1710 Handel ottenne dall'Elettore di Hannover una dispensa per fare un viaggio a Londra, forse su invito dell'ambasciatore d'Inghilterra, il duca di Manchester, conosciuto a Venezia, forse allettato dalla proposte di un collaboratore del Queen’s Theatre di Haymarket, Johann Jakob Heidegger, con il quale era già in contatto dal 1709. In ogni caso entrambi videro, grazie alle capacità palesate da Handel col travolgente successo veneziano di Agrippina, il compositore giusto per trapiantare l'opera italiana a Londra. In quella città pochi sapevano chi fosse Handel, ma non tardarono a scoprirlo, perché già dopo poche settimane dal suo arrivo Handel fu incaricato di musicare una nuova opera in italiano per il Queen’s Theatre, e il 24 febbario 1711, andò in scena Rinaldo. Quest'opera fu un autentico trionfo, e fece sensazione, anche perché secondo le testimonianze del tempo, la messa in scena fu sfarzosa e inusuale: si pensi che nella scena sesta, nella lunga sinfonia introduttiva all'aria di Almirena, Augelletti, che cantate, venne liberato in sala uno stormo di passerotti cinguettanti (in realtà erano i flauti dietro le quinte che li imitavano), che svolazzando causarono non poco scompiglio; l'entrata in scena della maga Armida avvenne su un carro sceso dall'alto guidato da due enormi draghi che sprigionavano fumo e fiamme; vi fu una nuvola nera che discese a terra, tutta piena di terribili mostri che sputavano fuoco e fumo da ogni parte; un'intero esercito inghiottito da una montagna che, aprendosi, lanciava tuoni, fulmini e fiammeggianti rumori, dei veri fuochi d’artificio; il protagonista Rinaldo che affrontava una tempesta in manto di ermellino salpando su una barca che navigava in un mare di cartone... Il pubblico fu affascinato da queste grandi trovate sceniche, ma anche Handel ci mise del suo: parecchi brani per la loro scorrevolezza melodica mandarono alle stelle l’entusiasmo del pubblico e divennero subito popolari: l’editore John Walsh si affrettò a pubblicare nell'aprile del 1711 le Arie tratte dall'opera trascritte per voce e clavicembalo.
Il Queen’s Theatre era diretto dall'eclettico Aaron Hill, drammaturgo e uomo di scienza. Fu lui che ideò la trama per il libretto di Rinaldo. Egli sostenne nel suo "The Dramatic Works of Aaron Hill" (Vol. I, Londra 1760):
«
Allorché mi cimentai nella temeraria impresa di mettere
in scena delle opere nel formato attuale, decisi di non risparmiare né
lavoro né soldi probabilmente necessari a farne una riuscita degna
della loro grandezza: così non sarà colpa mia se al pubblico di questa
città in seguito venisse a mancare sì nobile spettacolo.
La trama ideata da Hill
nacque dalla combinazione di svariati elementi derivati principalmente da
La Gerusalemme liberata di
Tasso, ma anche da l’Orlando furioso di Ariosto, e della leggenda di
Armida. L’incarico di metterla in versi stendendo un libretto in italiano
fu dato a
Giacomo Rossi, insegnante di italiano a Londra, e
«poeta
ufficiale»
del teatro, qui alla sua prima esperienza.
A dispetto della composizione affrettata e dei numerosi prestiti, Rinaldo è certamente una delle migliori opere di Handel. Fin dall’ampia ouverture la musica scorre e affascina. Arie come « Lascia ch’io pianga » e « Cara sposa » sono certamente tra le più belle melodie di Handel. L’orchestra è trattata con una maestria mai udita a Londra fino a quel momento; le innovazioni riguardavano soprattutto il fantasioso impiego degli ottoni. Con questa sua prima opera inglese Handel stabilì un precedente che avrebbe rispettato poi nel corso di tutta la sua carriera di compositore di opere e oratori: si riservò il compito di virtuoso e di direttore al cembalo (durante gli oratori avrebbe eseguito anche dei concerti d’organo fra un atto e l’altro). Queste improvvisazioni erano molto apprezzate dal pubblico e l'editore John Walsh trovò qualcuno che se le ricordava: nell’edizione del 1711 delle arie di Rinaldo furono ricostruite da William Babell, le cui trascrizioni di opere erano celebri non solo in Inghilterra, ma anche sul continente. Uno dei segni più evidenti del successo conseguito da Handel al suo debutto a Londra fu proprio l'iniziativa dello scaltro Walsh, che si lanciò nella pubblicazione della partitura di Rinaldo. Rinaldo fu il successo della stagione, registrando il tutto esaurito per quindici repliche tra il febbraio e il giugno 1711, e fu il maggior successo in assoluto nella vita di Handel (53 repliche complessive in sei diverse stagioni, con due ristampe del libretto). Rinaldo fu l’inizio di un periodo di grande entusiasmo per la musica di Handel da parte del pubblico londinese, e spianò la strada alla sua carriera e nello stesso tempo al futuro dell’opera seria in Inghilterra.
Tra i fattori che rendono importante Rinaldo
vi è la
comparsa come protagonista di un celebre castrato del tempo, Nicolò Grimaldi,
il Nicolini, cantante ed attore di grande qualità, che da il via un’altra lunga tradizione handeliana,
quella di assegnare al castrato più in voga del momento, e capace di
attirare le folle osannanti del pubblico, la parte dell’eroe
principale. Rinaldo fu eseguito con successo anche all'estero: a Dublino l' 11 marzo 1711, fu la prima opera italiana rappresentata in quella città; venne messa in scena ad Amburgo la prima volta nel 1715, in tedesco, e poi ripresa numerose volte volte negli anni successivi; venne rappresentata a Napoli nel 1718, con l'aggiunta di alcune arie di Leo.
|
||
www.haendel.it |
||
Ultimo aggiornamento: 17-10-21 |