Faustina
Bordoni, mezzosoprano, nacque a Venezia nel 1700 e lì debuttò a 16 anni.
Quando arrivò a Londra aveva già alle spalle dieci anni di carriera, avendo
cantato in opere di
Gasparini,
Lotti,
Leo e
Vinci.
Nel marzo del 1723 in un giornale di Londra si leggeva
che "la celebre
cantante Faustina stava per partire da Venezia per demolire la
Cuzzoni e
nello stesso tempo per portar in patria denaro sufficiente ad eternare con
la costruzione di uno splendido palazzo la stoltezza inglese".
Questo già presagiva lo scontro fra titani in gonnella, infatti quando il
contratto con la Royal Academy of Music divenne definitivo nell'estate del
1725, i giornali londinesi annunciarono, con enfasi, l'imminente lotta fra
le due celebri cantanti del continente ed il pubblico spasimò per l'attesa
di godersi lo scontro la sera in cui le due stelle del belcanto si sarebbero incontrate
sul
palcoscenico.
Faustina esordì il 5 maggio 1726 nel ruolo di Rossana nell' ALESSANDRO di
Handel. Senesino era il protagonista e Francesca Cuzzoni interpretò Lisaura,
la rivale di Rossana.
In
ALESSANDRO, il Caro Sassone
seppe magistralmente comporre arie in cui le dive potessero dar sfoggio
delle loro abilità, si potrebbe dire che compose arie ad hoc per le loro
voci, in modo che l'applauso del pubblico potesse esser ripartito ugualmente
fra le due. Faustina eclissava la rivale nella espressione del viso, nella
grazia del corpo e nella nobiltà del portamento; ma nel resto le due
cantanti erano più o meno allo stesso livello, sebbene la loro abilità si
estrinsecasse in campi differenti: una prevaleva nel patetico, l'altra
nell'allegro.
La Bordoni cantò a Londra per altre tre stagioni, fino
al 1728, interpretando anche: Alceste in "Admeto" (1727), Emira in "Siroe"
(1726), Pulcheria in "Ricardo I" (1727), Elisa in "Tolomeo" (1728).
Nessuno come Handel scrisse per una mezzosoprano passaggi di coloratura così
ricchi d'inventiva e allo stesso tempo così complessi, neanche
Johann Adolph
Hasse, che sposò nel 1730.
Tra le cantanti femminili Faustina era considerata la migliore
rappresentante del "stile brillante". Era dotata di una vocalizzazione
curata ed elegante e di una straordinaria velocità. Si distingueva
soprattutto per la sua agilità nell'esecuzione delle vocalizzazioni e per la
perfezione dei suoi trilli e delle "ribattiture di gola", la sua emissione
era contemporaneamente leggera, rapida e pulita. Secondo i giudizi dei suoi
contemporanei interpretava con grande espressività gli adagi in stile
"spianato"; ma, secondo Celletti, in questo terreno la supremazia era di
Francesca Cuzzoni, superiore per bellezza ed omogeneità del suono.
Tosi diceva: "Che bella cosa se i pregi artistici di queste due angeliche
creature si potessero riunire in una sola persona!"
Quantz, che l'ascolto dell'ADMETO di Handel, ritenne che la
Cuzzoni avesse una voce dolce, limpida ed estesa, una perfetta intonazione
ed un canto ce rapiva l'anima degli ascoltatori, sebbene conservasse un'aura
di freddezza e il suo corpo non fosse molto gradevole nella scena. Faustina
invece - per Tosi - era piena di passione come attrice, eccelleva per
la prodigiosa agilità della voce, che le permetteva di superare con facilità
i passaggi che si sarebbero detti difficili per violino.
L'Arteaga riferendosi alla Faustina commentò: "Agilità
di voce, cui non è facile trovare eguale, facilità senza pari, speditezza
ne' passaggi, destrezza nel conservar e ripigliar il fiato, vaghezza nei
trilli, nuovi e brillanti pastegiamenti di voce, mille altre qualità
insomma, la rarità e il pregio delle quali viene stimato soltanto dai
conoscitori, scrissero il nome di questa cantatrice nei fasti del Genio".
Secondo Burney "Aveva l'arte di tenere una nota più a lungo di qualsiasi
altra cantante, respirando di modo impercettibile."
Si spense nel 1781 a Venezia.
Bordoni: ritratti
Ode di Reindl
in Onore di Faustina
Bordoni
La Saga dei Bordoni-Hasse
A cura di Arsace
& Rodrigo