Più che altro verso la fine del pomeriggio, dopo aver assaporato i fascini del parco o di essersi stancati per le fatiche della caccia a rincorsa o a tiro, il cortigiano, sotto Luigi XIV, era attratto a rientrare ai Grands Appartaments, nel quale ogni salone era apparecchiato per la Serata d'Appartamento, dalle sette alle 10, prima di cenare.
Era il momento del gioco: giochi di carte, come la lansquenet o l'hombre, giodi d'azzardo, come le portique, giochi di abilità, come il biliardo sono immortalati da parecchie incisioni di Antoine Trouvain.
Il gioco tuttavia si spargeva dappertutto, nei Petits Appartments del Re, nei Grandi Gabinetti degli appartamenti principeschi, negli alloggi dei cortigiani, giochi di denaro, coi quali alcuni costruirono delle fortune e altri le distrussero.
La Regina Maria Leszczynska amava le partite di cavagnola, dove lei puntava molto pesantemente, la Regina Maria Antonietta ed il Conte d'Artois puntavano al Pharaon, così dispendioso e rischioso, mentre Luigi XVI preferiva la strategia saggia e semplice del trictrac.
Ma quando nei Grands Appartments c'erano le serate in occasione di feste dinastiche, la Galleria degli Specchi era invasa e diventava una immensa sala da gioco che guardava, impietrita, la folla di invitati ammassati dietro le balaustre.
9 – Gli effetti del Meraviglioso A cura di Arsace da Versailles
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